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OSPITEDiventeremo tutti razzisti?

01.11.16 - 19:53
Donatello Poggi, già deputato in Gran Consiglio
Diventeremo tutti razzisti?
Donatello Poggi, già deputato in Gran Consiglio

Sfido chiunque a contraddirmi sulla circostanza di sentire sempre più persone, anche insospettabili, esprimersi con l’espressione: 

“Non sono razzista ma, …” Mai sentita? Non ci credo!
Mi riferisco evidentemente alla problematica dei “richiedenti l’asilo” e similari, sui quali quelli che prima in Gran Consiglio alzavano la voce (anche giustamente) ora in Consiglio di Stato fanno i pompieri.
Personalmente ho sempre diffidato dalla classica e ripetuta uscita con la quale, forse per non toccare punti dolenti, i vari Municipi o il Consiglio di Stato se ne escono sempre più di sovente, e cioè: “La situazione è sotto controllo.” Come no!

Vogliamo forse tacere sulle continue risse fra “richiedenti l’asilo” con interventi di Polizia (ne farebbe sicuramente a meno) e magari di autoambulanze? Chi paga?
Vogliamo forse tacere di “richiedenti l’asilo” che, spudoratamente, si giocano decine di franchi in “gratta e vinci”? Visti personalmente in un chiosco a Biasca. Chi paga?
Vogliamo forse tacere su “richiedenti l’asilo” che importunano ragazze o donne? Ci sono denunce in tal senso. Chi paga?
Vogliamo forse tacere su “richiedenti l’asilo” che aggrediscono, verbalmente ma non solo, autisti dei bus, magari a orari parecchio vicini alla mezzanotte (cosa ci fanno in giro?) con interventi ancora di Polizia e tutta la tiritera che ne segue? Chi paga?
Vogliamo forse tacere su gruppi di “richiedenti l’asilo” che si ubriacano fino all’inverosimile (integrazione …) causando ancora interventi da più parti? Chi paga?
Vogliamo forse tacere su “richiedenti l’asilo” che si presentano agli sportelli postali con la Postcard (???) e si arrabbiano perché sul loro CCP (???) non c’è più nulla? Chi paga?

Potrei andare avanti ancora per mezza paginetta ma mi fermo qui poiché penso di aver reso l’idea.
La situazione non è per nulla “sotto controllo” anche se, evidentemente, gli ordini che partono “dall’alto” saranno sicuramente quelli di tenere il cosiddetto “profilo basso”.
Anche in Germania la Merkel ha tentato di “zittire” i media finché c’è riuscita, poi è successo il finimondo a Colonia, a fine anno, e allora hanno pensato bene di silurare il comandante della Polizia locale tre giorni dopo, chiaramente quale capro espiatorio. Sempre la stessa storia.
In Ticino, dove ci sono stranamente comuni che possono dire no ai “richiedenti l’asilo” mentre altri sono quasi obbligati a dire sì, la situazione non è proprio come ci vogliono far credere le fonti ufficiali e men che meno è “sotto controllo” (quale?), anche se poi la colpa va sempre a finire a Berna. Ma va là.
La popolazione residente e che da decenni vive nei vari comuni non è propriamente stupida e vede cosa in realtà succede. Ma a forza di non governare l’immigrazione – sia chiaro anche a livello svizzero – il rischio di sommovimenti, di manifestazioni di xenofobia violenta esiste.
E si badi bene, le varie tabelline o paragoni con altri cantoni per dimostrare che in fondo “noi ce la caviamo ancora”, non servono assolutamente a nulla. La gente ha la memoria visiva di ciò che ha visto o letto e su questo reagisce. Punto.
Poi ci sono quei governanti che, in determinati e delicati momenti, hanno la cosiddetta “abilità di scomparire”, ma anche questo giochetto ormai non funziona più.
Relativizzare, far finta che tutto sommato la cosa sia gestibile (si dica anche a che costo in franchi per favore!) e che sono sempre e soltanto le “solite poche mele marce” a combinare disastri, non può che aggravare il problema.
Del resto parecchi, anche insospettabili, hanno capito da tempo come funziona il business degli affitti con questa gente. Per favore non siamo ipocriti.
Un personaggio tutto sommato moderato e anche conosciuto ebbe a dire non molto tempo fa: “Verrà il razzismo, e avrà il tuo volto, magari anche il mio, noi che a tutto pensiamo meno che a detestare gli stranieri.” Alla prossima.

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