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OSPITEDanza frenetica contro i tagli antisociali

14.10.16 - 15:13
Raoul Ghisletta, granconsigliere PS e sindacalista VPOD
TiPress
Danza frenetica contro i tagli antisociali
Raoul Ghisletta, granconsigliere PS e sindacalista VPOD

Il Parlamento ha deciso di fare tagli dolorosi per una quindicina di milioni di franchi in ambito sanitario (aiuto domiciliare), sociale (sussidi cassa malati, ecc.) e addirittura nel settore della giustizia (riduzione dei giudici dei provvedimenti coercitivi). Ancora una volta a pagare la crisi finanziaria dello Stato sono soprattutto i cittadini meno favoriti. È questa una prospettiva che non può lasciarci indifferenti e inattivi.

Il Sindacato VPOD, in collaborazione con varie associazioni sociosanitarie (in particolare l’Associazione infermiere) riunite nel Comitato SOS sanità, socialità e scuola, ha deciso di lanciare una raccolta non stop di firme contro i tagli antisociali, che comincerà sabato 15 ottobre e si terminerà sabato 22 ottobre. L’obiettivo è di contribuire alla raccolta delle 6'000 firme, che mancano per il successo dei 3 referendum cantonali, lanciati contro i tagli in ambito sanitario, sociale e delle giustizia. Vogliamo assolutamente fare di tutto per raccogliere le firme mancanti nei prossimi giorni.

I sindacalisti saranno presenti a Lugano alla bancarella di Via Pessina / P. Dante a Lugano: sabato 15 ottobre dalle 9 alle 14; da lunedì 17 ottobre  a venerdì 21 ottobre dalle 10 alle 18.30; e sabato 22 ottobre dalle 9 alle 14.

Garantita è pure una presenza costante a Bellinzona da sabato 15 ottobre a sabato 22 ottobre a Bellinzona: sabato mattino al mercato e negli altri giorni feriali in Vicolo Torre.

Raccolte firme sono pure state organizzate dal Sindacato davanti alla Migros di Chiasso (18 e 25 ottobre mattino), al centro alla Valle di Mendrisio (15 e 19 ottobre), davanti alla Coop Biasca (19 ottobre mattino) e davanti alla Migros Faido (20 ottobre pomeriggio).

A questo importante esercizio politico sono invitati a partecipare i cittadini e le cittadine, che vogliono resistere alla deriva antisociale in questo Cantone. La ricchezza complessiva cresce in Ticino e in tutta la Svizzera, ma d’altra parte il lavoro precario e sottopagato rimane un problema irrisolto, fonte di disagio sociale e famigliare. Non possiamo pertanto colpire le persone che sono sfavorite dalla politica economica liberalista, non possiamo diminuire il sostegno dello Stato per le cure e per il pagamento dei premi cassa malati. Ci opponiamo anche al fatto di ridurre il numero di giudici, che prendono decisioni delicate sui diritti fondamentali dei cittadini, in particolare di coloro che non possono permettersi di essere difesi da avvocati di grido.

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