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L'OSPITEOpportunità digitali e nuovi lavori: crediamoci, per le donne e per le nuove generazioni!

08.03.16 - 16:56
Alessandro Spano, Presidente Giovani Liberali Radicali Ticinesi
Opportunità digitali e nuovi lavori: crediamoci, per le donne e per le nuove generazioni!
Alessandro Spano, Presidente Giovani Liberali Radicali Ticinesi

La mozione di Nicola Pini e Natalia Ferrara Micocci (sottoscritta da oltre 20 deputati) sul telelavoro, che cade nel giorno della festa della donna, porta qualche spunto di riflessione su cui vale la pena approfondire rischi ed opportunità. La mozione, vuole creare nuove opportunità di lavoro principalmente per il gentil sesso, così da facilitarne la carriera professionale. Ma non solo.

Il telelavoro - o lavoro da casa tramite le tecnologie digitali - permette di adeguarsi all’evoluzione della società. Quanti di noi arrivano in ritardo al lavoro per i problemi del traffico o hanno difficoltà nel far convivere carriera professionale e bisogni della famiglia? Ecco che il telelavoro è senz’altro una risposta a costo zero per le aziende e lo Stato, che favorisce un cambio di mentalità in favore delle donne e nell’organizzazione del tempo di lavoro.

Se il telelavoro fosse introdotto nell’amministrazione cantonale o nelle aziende private, i vantaggi sarebbero molteplici. Pensiamo ad esempio al miglioramento della conciliabilità tra vita professionale e vita famigliare, alla diminuzione di traffico e inquinamento, alle opportunità di sviluppo per le regioni periferiche, alla diminuzione dei costi per aziende e Stato (trasporti, rimborsi spese, logistica, uffici,…) che uno studio dell’uni di San Gallo quantifica fino al 30% per ogni posto di lavoro, ai benefici per i datori di lavoro grazie alla crescita della produttività, dell’efficienza e del rendimento dovuto a maggiori motivazione e concentrazione, alla diminuzione dell’assenteismo e al miglioramento delle condizioni di lavoro per i dipendenti che hanno maggiore flessibilità, libertà e autonomia a fronte di minori spese (per il trasporto) e più tempo (meno spostamenti e migliore organizzazione del tempo).

Gli esempi di telelavoro, inoltre, sono molti. L’amministrazione federale ha già introdotto da diversi anni il lavoro da casa, così come l’ufficio brevetti e il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, oppure, più recentemente, anche la Barilla si è decisa a sfruttare le opportunità delle nuove tecnologie. Ed evitiamo di cadere nel tranello e pensare che la produttività diminuisca, anzi.

Va anche detto che il telelavoro è una forma di lavoro regolamentata e quindi può essere sorvegliata dalle istituzioni preposte in qualsiasi momento per evitare abusi. Essendo una prestazione non conforme al lavoro a domicilio, il Codice delle Obbligazioni regolamenta il lavoro da casa rendendo applicabile la legge sul lavoro. Di conseguenza, la protezione del lavoratore è garantita sia per la durata del lavoro e del riposo, sia per la protezione della salute.

Crediamoci, quindi, nelle opportunità delle nuove tecnologie e prendiamo la palla al balzo di questa mini “rivoluzione” per investire nel digitale, che è sempre più spesso fonte di nuovi posti di lavoro. Come Google a Zurigo, ad esempio, che ha creato una piccola cittadina con numerosi servizi e confort, a due passi dalla stazione ferroviaria. L’innovazione, la ricerca e gli investimenti nel digitale che le aziende di questo settore possono portare sono molti e, in questo momento, alla Svizzera farebbero parecchio comodo.
È giunto ormai il tempo per un cambio di mentalità e di adattamento all’epoca in cui viviamo. Crediamoci, per le donne e per le nuove generazioni.

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