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L'OSPITELa Tassa di Collegamento, un nuovo balzello sui Ticinesi

12.01.16 - 16:00
Kevin Pidò, MontagnaViva
La Tassa di Collegamento, un nuovo balzello sui Ticinesi
Kevin Pidò, MontagnaViva

In questi giorni sui diversi media cantonali in particolare dopo l’articolo di Gabriele Gendotti, si è dibattuto molto tra i pro e contro la tassa di collegamento. Quale rappresentante di MontagnaViva e sostenitore del referendum, vorrei esprimere alcune considerazioni in merito al referendum contro la tassa di collegamento.

La nuova tassa pensata per colpire lavoratori e consumatori andrebbe a gravare di circa 1000.- CHF all’anno il bilancio dei cittadini ticinesi. Come per l’aumento delle imposte di circolazione, recentemente bocciato in votazione popolare, i promotori ritengono che, se il Governo ipotizza di mettere le mani nelle tasche dei cittadini, sia indispensabile che il popolo sia chiamato ad esprimersi.

Decidendo di tassare i posteggi con importi che possono raggiungere i CHF 3.50 al giorno, il Consiglio di Stato ha deciso di introdurre un nuovo balzello che, contrariamente ai proclami, andrà a carico dei lavoratori e dei consumatori ticinesi, già confrontati con una situazione economica difficile. Concretamente, chi è costretto a recarsi al lavoro con il proprio veicolo (e magari già paga il proprio posteggio) sarà costretto a pagare un costo supplementare annuo che potrebbe attestarsi tra 875.- e 1'050.- CHF.

Oltre a gravare i lavoratori, la nuova imposta è concepita in modo da colpire anche tutti i cittadini ticinesi quando si recano a fare la spesa. Da una stima effettuata risulta che ogni famiglia dovrà farsi carico complessivamente di un onere supplementare di circa 200.- CHF all’anno. Il settore del commercio al dettaglio, già fortemente sotto pressione per la concorrenza italiana e che ha registrato una riduzione importante degli impieghi nell’ultimo anno, vedrebbe peggiorare ulteriormente la propria capacità competitiva, ciò che certamente incentiverà ulteriormente il turismo dell’acquisto oltrefrontiera.

La tassa oltre a non essere sociale, sarà a carico soprattutto dei lavoratori del settore secondario e dei cittadini delle regioni periferiche, costretti a recarsi al lavoro nelle zone urbane con l’automobile e dunque impossibilitati a sfuggire alla tassa.

In Conclusione vorrei rassicurare i nostri amici del Medrisiotto che non condividono la nostra scelta. Montagna Viva non è nemica del Mendrisiotto! Le cose non stanno in effetti in questo modo, è chiaro che con questa tassa non si risolvono i problemi de traffico e che infine si tratta di una tassa spacciata con altri intenti.

 

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