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L'OSPITEIl Ticino non può dipendere da un solo mezzo di trasporto

26.11.15 - 13:10
Michele Rossi, delegato relazioni esterne Cc-Ti
Il Ticino non può dipendere da un solo mezzo di trasporto
Michele Rossi, delegato relazioni esterne Cc-Ti

 Il traffico ferroviario del San Gottardo tra Erstfeld e Göschenen, nel cantone di Uri, è stato interrotto da sabato sera a causa della caduta di massi fino a lunedì in tarda mattinata. Dal pendio lungo la ferrovia si sono staccati sassi e pietre. I detriti finiti sui binari hanno dovuto essere rimossi, la linea di contatto riparata e la zona instabile resa sicura. Non è la prima volta che sulla linea ferroviaria del San Gottardo si producono delle interruzioni, a causa di panne tecniche o per problemi di sicurezza. La scorsa primavera, ad esempio, un incidente ad Erstfeld aveva bloccato per un giorno intero il traffico ferroviario sull’asse del San Gottardo. Pensiamo inoltre alla la frana caduta nel giugno del 2012 a Gurtnellen che ha paralizzato completamente il traffico ferroviario attraverso le Alpi per circa un mese.

Questi episodi mostrano in modo chiaro come il Ticino non possa dipendere da un solo mezzo di trasporto per rimanere collegato al resto della Svizzera. Per fortuna oggi il passaggio attraverso le Alpi, in un giorno di interruzione della linea ferroviaria, è garantito dalla galleria autostradale. Grazie a questo tunnel non siamo isolati dal resto del paese. Anche per questa ragione è importante sostenere il progetto di risanamento della galleria proposto da Consiglio federale e Parlamento sul quale andremo a votare il prossimo 28 febbraio.
I contrari alla galleria di risanamento vorrebbero infatti far dipendere per ben 3 anni il collegamento del nostro cantone al resto del paese dalla sola ferrovia, per il tramite di una cosiddetta strada viaggiante. In altre parole tutti i veicoli (sia leggeri che pesanti) verrebbero caricati su treni navetta che fungerebbero da traghetto tra Ticino e Uri. D’estate ci sarebbe l’alternativa (evidentemente non per tutti) di transitare attraverso il passo, mentre durante i mesi invernali il trasbordo delle automobili e dei camion sui treni rappresenterebbe l’unico collegamento obbligato verso il nord delle Alpi.

Ma cosa succederebbe se dessimo retta agli oppositori al progetto di risanamento della galleria autostradale del San Gottardo? Ogni giorno circa 17'000 veicoli a motore attraversano in media il tunnel autostradale del San Gottardo. Come li gestiremmo in caso di improvvisa panne ferroviaria, come quella di questa settimana, se non ci fosse alcuna alternativa a disposizione per il passaggio attraverso le Alpi? Come potremmo garantire il collegamento con il resto della Svizzera? Per evitare situazioni del genere e scongiurare i relativi danni, è importante votare sì alla galleria di risanamento. Altrimenti il Ticino rischia di trasformarsi in un vicolo cieco.  

 

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