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L'OSPITEContro l’iniziativa popolare "Sostituire la tassa sul valore aggiunto..."

23.02.15 - 14:19
Gruppo svizzero per le regioni di montagna
Ti-Press
Contro l’iniziativa popolare "Sostituire la tassa sul valore aggiunto..."
Gruppo svizzero per le regioni di montagna

Il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB) si oppone fermamente all’iniziativa popolare «Sostituire la tassa sul valore aggiunto (IVA) con una tassa sull’energia». Un prezzo della benzina di circa 5 franchi al litro sfavorirebbe in maniera considerevole le regioni di montagna che dipendono in maniera particolare dall’utilizzo dell’automobile. Il turismo, che non potrebbe più approfittare della tassa speciale dell’IVA prevista per il settore alberghiero, sarebbe ancora confrontato con un aumento dei suoi costi.

Il SAB raccomanda di respingere l’iniziativa «Sostituire la tassa sul valore aggiunto (IVA) con una tassa sull’energia». L’IVA è certamente la risorsa finanziaria più importante della Confederazione. Nel 2013, ha fruttato circa 22.6 miliardi di franchi, ossia il 37.5 % delle entrate fiscali percepite dallo Stato federale. La sua sostituzione con una tassa sull’energia implicherebbe che quest’ultima fosse molto elevata. Secondo un rapporto del Consiglio federale, una tassa di 3 franchi sarebbe riscossa su un litro di benzina e una di 3,3 franchi su un litro di nafta. Così, il prezzo della benzina salirebbe a circa 5 franchi al litro. Da parte sua, il chilowattora d’elettricità aumenterebbe di circa 33 centesimi. Poiché il ricorso alle energie fossili è tendenzialmente in regresso, questa tassa sull’energia dovrebbe essere periodicamente aumentata, al fine di compensare la scomparsa dell’IVA. Per la popolazione e l’economia, questa tassa non sarebbe più sopportabile; tanto più che questa penalizzerebbe l’insieme delle regioni di montagna. In effetti, in questi spazi, è difficile rinunciare alle automobili e il numero di gradi-giorno di riscaldamento è più importante, in relazione all’altitudine.

Nel caso dell’abbandono dell’IVA, diversi settori, che adesso approfittano di un tasso ridotto (per es. prodotti agricoli, giornali, prodotti farmaceutici), sarebbero ugualmente penalizzati, così come le offerte che beneficiano di un tasso speciale (settore alberghiero). Ancora una volta, le regioni di montagna, per le quali l’agricoltura e il turismo rappresentano delle attività economiche importanti, ne farebbero le spese. La tassa sull’energia colpirebbe in maniera particolare i nuclei familiari a basso reddito. A titolo informativo: il reddito di numerosi cantoni di montagna, tra i quali il Giura, Uri e Vallese, è due volte inferiore a quello di Zugo.

A livello energetico, l’introduzione di un sistema d’incitamento contravverrebbe al prolungamento della rimunerazione a copertura dei costi per l’immissione in rete di energia elettrica (RIC). L’iniziativa popolare «Sostituire la tassa sul valore aggiunto (IVA) con una tassa sull’energia » mette quindi in pericolo i processi politici in corso. È per questo motivo che il SAB domanda che venga respinta.

 

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