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L'OSPITETassa di collegamento, ecco perché ho sostenuto l'emendamento

23.12.14 - 16:00
Samuele Cavadini, deputato PLR in Gran Consiglio
Foto Ti-Press
Tassa di collegamento, ecco perché ho sostenuto l'emendamento
Samuele Cavadini, deputato PLR in Gran Consiglio

La passata tornata parlamentare si è contraddistinta per la prolissa discussione sui preventivi che si è concentrata sull'ormai famosa tassa di collegamento che ha particolarmente acceso gli animi non solo in aula. L'oggetto del contendere è stato l’emendamento, presentato dal PPD, che proponeva al Governo di predisporre un messaggio specifico per l'applicazione di una tassa sui parcheggi secondo il principio di causalità (chi inquina paga).

Una soluzione simile, che il Parlamento ha deciso di non accettare, era contenuta nel documento sui preventivi. Il motivo della non accettazione è che quanto proposto dal Consiglio di Stato andava perfezionato, inoltre non era stata eseguita una consultazione per comprendere come poter implementare tale nuovo strumento nel nostro Cantone. Strumento che tanto nuovo, almeno sulla carta, non è, considerata la legge esistente dal 1994 che ne permetterebbe l'applicazione.

Da cittadino mo-mo che, come molti altri, vive il problema del traffico, ho sostenuto l'emendamento (e non la proposta del Governo) proprio perché aderiva al principio, che condivido, ma chiedeva di affinare lo strumento in tempi brevi. Accettare il principio non mi sembra quindi così ingiustificabile e terribile, come alcuni vorrebbero far credere accusando i sostenitori dell'emendamento di non avere a cuore la problematica del traffico. Mi chiedo oltretutto: se la misura è di carattere ambientale quale è il problema di attendere qualche mese alfine di realizzare qualcosa di più efficace? L'accettazione immediata della proposta è forse legata all'esigenza di far "cassetta", evitando al Governo e Dipartimento di meglio intervenire sul contenimento della spesa di propria spettanza? Fatto quest’ultimo (contenimento della spesa) che prima o poi si dovrà affrontare seriamente nel nostro, cronicamente deficitario, Cantone.

Inoltre se esiste questa possibilità dal 1994 come mai non si è pensato prima? Va inoltre osservato che molte aziende (anche pubbliche) non sono state per nulla virtuose nella gestione del traffico che creano, mentre altre sono già attive da anni con misure di diverso tipo. Perché non pensare ad un sistema di incentivi per misure a favore della riduzione del traffico (vi sono anche proposte parlamentari pendenti)?

Infatti alcune aziende potrebbe semplicemente decidere di pagare la tassa (o ricaricala a dipendenti/consumatori) senza fare nulla per gestire la propria mobilità e quindi non risolveremmo la problematica del traffico. Infine il tutto è stato presentato come una misura ma ha assunto il significato di “panacea”, bisogna però essere realisti. I problemi del traffico si potranno risolvere solo adottando altre misure volte ad evitare "l'importazione" del traffico. Ad esempio insistendo sulla realizzazione di Park&Ride fuori frontiera, promuovendo e coordinando piani di mobilità aziendale, agendo sul territorio (quindi all’origine del problema) sfavorendo l’insediamento di attività a basso valore aggiunto ma con un negativo impatto ambientale e sociale, ecc. In conclusione auspico che il Governo tornerà sulla questione della tassa di collegamento, dopo aver elaborato una proposta concertata e perfezionata che potrà realmente essere un utile strumento per contribuire al miglioramento del traffico.

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