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L'OSPITEScuola: ritroviamo la centralità del docente

22.12.14 - 06:00
Alex Farinelli, candidato al Consiglio di Stato PLRT
Scuola: ritroviamo la centralità del docente
Alex Farinelli, candidato al Consiglio di Stato PLRT

Sempre più spesso si affronta il tema della qualità della scuola. Si parla di materie, percorsi formativi, livelli, servizi parascolastici (come mense e doposcuola); si parla di famiglie, genitori e ragazzi. Spesso si tende però a mettere in secondo piano il vero artefice della qualità dell’insegnamento: il docente. L’insegnante ha infatti la vera e propria responsabilità di formare i cittadini di domani, onere che, fino a qualche tempo, fa veniva molto più condiviso con i genitori o in senso più allargato con la società stessa. Potremo avere le sedi più belle, gli strumenti didattici più all’avanguardia, i programmi meglio concepiti, ma in effetti se non si parte da insegnanti motivati e messi nelle condizioni di far bene il loro lavoro ben difficilmente potremo migliorare la qualità dell’istruzione.

Primo, bisognerebbe ridimensionare il numero di corsi di formazione e sensibilizzazione di ogni genere, utili che però sommate sottraggono molto tempo e risorse al compito principale della scuola. Da l'educazione all'alimentazione, all'ecologia, dal volontariato, ai primi soccorsi: non è necessario eliminare tutto, ma però bisognerebbe saper stabilire un ordine di priorità, pena trasformare la scuola in un minestrone cui l'ingrediente meno importante è l'istruzione in senso stretto.

Secondo, va compreso come rispetto al passato il rapporto tra docenti e genitori sia profondamente cambiato. Oggi la scuola viene infatti troppo sovente gravata di incombenze che spetterebbero ad altri, in particolare alla famiglia.Psicologo, assistente sociale, educatore, risolutore di conflitti, sono tutti compiti che non possono essere posti a carico dei docenti. Il rapporto tra famiglie e insegnanti deve essere rivisto.

Terzo, dal profilo della motivazione dei docenti bisogna rendere più attrattiva la professione, snellendo e velocizzando il processo burocratico di abilitazione magari in favore di una formazione continua più importante. Qualcosa si è già fatto, riducendo gli anni di scuola a tempo pieno per diventare insegnante, ma si deve spingere ancora in questa direzione.

Quarto, bisogna favorire ulteriormente la possibilità di crescita interna alla scuola e tra i vari ordini di scuola (elementari, medie, professionali,...) in maniera che anche i docenti possano, se lo vogliano, avere maggiori possibilità di evolvere nel proprio ambito professionale ritrovando i necessari stimoli per svolgere al meglio il loro compito.

In conclusione le istituzioni devono darsi l'obiettivo di continuamente migliorare la qualità della nostra scuola, e devono farlo lavorando intorno alla figura del docente: perchè se vogliamo un insegnamento di qualità si deve passare obbligatoriamente da qui.

Alex Farinelli, candidato al Consiglio di Stato PLRT

 



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