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BERNATorna il sereno sulle relazioni tra Svizzera e Ue

23.11.17 - 14:03
Doris Leuthard ha annunciato l'intenzione di liberare 1,302 miliardi di franchi destinati alla riduzioni delle ineguaglianze tra gli Stati membri dell'Unione europea
Keystone
Torna il sereno sulle relazioni tra Svizzera e Ue
Doris Leuthard ha annunciato l'intenzione di liberare 1,302 miliardi di franchi destinati alla riduzioni delle ineguaglianze tra gli Stati membri dell'Unione europea

BERNA - È tornato a splendere il sole sulle relazioni tra la Svizzera e l'Unione europea. Questa è almeno l'impressione lasciata stamane in conferenza stampa dalla presidente della Confederazione, Doris Leuthard, e dal presidente della commissione europea, in visita nella capitale federale, Jean-Claude Juncker.

Dopo il periodo burrascoso seguito al sì popolare, nel 2014, all'iniziativa dell'UDC contro l'immigrazione di massa, la soluzione trovata dal parlamento per l'applicazione di questa modifica costituzionale ha spazzato i timori di Bruxelles circa il rispetto o meno da parte elvetica della libera circolazione delle persone.

La legge di applicazione, giudicata conforme da Juncker a questo assioma europeo, ha finalmente consentito di sotterrare l'ascia di guerra e aperto il campo all'approfondimento delle relazioni tra Berna e Bruxelles. Da aprile sono stati fatti progressi in molti settori, hanno sostenuto entrambe; la visita di Juncker in Svizzera è il segno tangibile che i partner si sono lasciati alle spalle le incomprensioni del passato.

1,3 miliardi per la coesione europea

Per rafforzare questa impressione, oggi Doris Leuthard ha annunciato l'intenzione della Svizzera di liberare 1,302 miliardi di franchi destinati alla riduzioni delle ineguaglianze tra gli Stati membri dell'Ue, il cosiddetto miliardo di coesione, dichiarando "urbi et orbi" che i negoziati per un accordo istituzionale proseguono. Da parte della commissione, ha dichiarato Leuthard senza però entrare nei particolari, «abbiamo constatato una certa flessibilità su questo tema».

Rispondendo alle illazioni apparse sulla stampa, specie elvetica, Leuthard e Juncker hanno negato l'esistenza di legame politico tra i due dossier. «Non sono venuto per ricevere un regalo, né si tratta di un regalo per l'Ue», ha sottolineato il presidente lussemburghese della commissione europea, aggiungendo di essere sì soddisfatto, ma spiegando che si tratta di una decisione autonoma del Governo elvetico. Insomma, parafrasando lo stesso Juncker, non si tratta di nulla di nuovo. La solidarietà tra Stati ricchi e poveri fa parte del DNA dell'Unione europea, ha sostenuto.

Doris Leuthard ha ribadito che il nuovo "miliardo di coesione", spalmato su un decennio, è nell'interesse della Confederazione. «Abbiamo interesse all'accesso a questi mercati e al buon funzionamento interno dell'Ue, nonché a mantenere buone relazioni generali col nostro partner economico principale», ha affermato, spiegando che l'aiuto elvetico, che dovrà essere approvato dal Parlamento, porrà l'accento sulla migrazione (200 milioni) e sulla formazione professionale (1 miliardo) al fine di lottare contro la disoccupazione giovanile nei Paesi dell'Est.

Il Consiglio federale ha affidato al DFAE l'incarico di elaborare, entro il mese di marzo del 2018 e in collaborazione con il DEFR e il DFGP, un progetto di attuazione del contributo in vista della procedura di consultazione.

Accordo istituzionale, trattative proseguono

Meno ciarliera si è dimostrata Doris Leuthard riguardo l'accordo istituzionale tra Berna e Bruxelles, intesa che il suo ospite si è affrettato a definire un «accordo di amicizia». I negoziati proseguono e ci attendiamo un risultato entro questa primavera, hanno dichiarato entrambi senza entrare nei particolari, soprattutto per quanto attiene alla soluzione delle future vertenze giuridiche, se ci saranno. Si tratta insomma di sapere se sarà la Corte di giustizia europea a decidere oppure un'altra istanza.

Per il Consiglio federale, in ogni caso, un accordo istituzionale è importante perché garantisce la sicurezza del diritto, evitando di dover negoziare ad ogni piè sospinto le modifiche apportate alle numerose intese esistenti tra la Svizzera e l'Ue.

È noto che Bruxelles punta a una ripresa automatica della propria legislazione coperta dagli accordi. Diversi partiti politici, UDC in testa, temono un indebolimento dei diritti popolari (diritto di iniziativa e referendum). Insomma, non sarà facile trovare la quadratura del cerchio.

Durante i colloqui di stamane, Juncker e Leuthard, assieme ai consiglieri federali Ignazio Cassis e Alain Berset, hanno affrontato anche altri temi, come la sicurezza, la cooperazione in materia di politica estera, la migrazione e la Brexit.

Prima di accomiatarsi, Jean-Claude Juncker ha sottolineato la buona cooperazione tra la Svizzera e l'Ue su sfide comuni, come la migrazione. Ha ribadito la propria amicizia nei riguardi della Confederazione e il fatto che meriti rispetto, sottolineando che la Svizzera, pur non essendo parte dell'Ue, appartiene al Continente europeo e che buone relazioni sono nell'interesse di entrambi i partner.

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COMMENTI
 

moma 6 anni fa su tio
Tra l'altro non ho trovato nemmeno due righe sui giornali europei, cose se fosse tutto dovuto.

shooter01 6 anni fa su tio
Ma non è tornato il sereno solamente per il miliardino e tre. Il balivo di bruxxelles è venuto anche ad accertarsi che i suoi lustrascarpe faranno il loro dovere per imporre l'accordo quadro, importantissimo per abolire questi fastidiosissimi referendum che fanno perdere tempo ai governaioli, per togliere le armi alla gene onesta e distribuirle invece ai delinquenti, e soprattutto che non si parli di uscita dai bilaterali. Se no dove ciucciano questi ?

Mattiatr 6 anni fa su tio
Risposta a shooter01
1'300'000'000 Per l'immigrazione 200'000'000 Per la formazione professionale all'est 1'100'000'000 Per la disoccupazione Altro che sereno E ricordiamo che non verranno mai restituiti.

WGWG 6 anni fa su tio
Con tutti quei soldi lo credo che ci sia il sereno ci mancherebbe. Soldi buttati al vento e pensare che provengono dalle nostre tasse.

Zico 6 anni fa su tio
Dai, 1,3 miliardi..però spalmati..così fanno meno male! maandiacagher

Foxdilollo78 6 anni fa su tio
Insomma: se paghi sei mio amico...

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
Bene, delle relazioni serene con il nostro più importante partner commerciale sono necessarie per manterere una economia stabile e florida... :-)))

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a lo spiaggiato
Eh già, non si deve far arrabbiare il padrino, altrimenti ti fa chiudere....

pontsort 6 anni fa su tio
Questo articolo elenca solo piegate a 90 da parte nostra. Se per tio il ritorno del sereno vuol dire che si continua a seguire alla lettera quello che dice l'ue senza avere niente in cambio, contenti loro.

clay 6 anni fa su tio
'Na chiavica.....per i residenti 70 franchi erano impossibili...ma per quei 4 vagabondi 1.3 miliardi !!!! Bravi cervelloni federali 4+

elvicity 6 anni fa su tio
Eviva l'Ue
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