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INTERVISTALaura Pausini: "Quella volta quando a Locarno mi sparì la voce"

26.06.14 - 07:29
Il 10 luglio tornerà a Locarno per calcare il palcoscenico di Moon and Stars. Laura Pausini ci ha parlato della sua prima volta in Ticino. Dei suoi fans. Di omofobia. C'è solo una cosa di cui non ha voluto parlare. E noi non abbiamo insistito
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Laura Pausini: "Quella volta quando a Locarno mi sparì la voce"
Il 10 luglio tornerà a Locarno per calcare il palcoscenico di Moon and Stars. Laura Pausini ci ha parlato della sua prima volta in Ticino. Dei suoi fans. Di omofobia. C'è solo una cosa di cui non ha voluto parlare. E noi non abbiamo insistito

LOCARNO - Promette un concerto in cui cercherà di dare l'anima. "Racconterò la mia storia della mia carriera in un'ora e 40 minuti, con ballerini e una band pazzesca".

Laura Pausini è pronta a calcare il palcoscenico di Locarno, il prossimo 10 luglio. A distanza di due settimane dall'incontro con il pubblico svizzero, ha ricordato con noi la sua prima volta a Locarno.

Il mal di gola ti giocò un brutto scherzo, e fosti costretta a salire sul palco e ad annullare il concerto. Quante volte ti è capitata una situazione del genere e soprattutto come affronti in quel contesto migliaia di fans desiderosi di sentirti?
"Credo che in 20 anni si possano contare sulle dita di una mano gli appuntamenti professionali che ho dovuto rimandare. Chi mi segue sa che ai fan è destinato sempre il massimo del mio rispetto. E' al pubblico  che devo tutto e non devo e non voglio dimenticarlo mai. Il nostro è un lavoro che non permette stop, neanche quando psicologicamente si è a pezzi. Ho imparato ad incanalare le energie e trasformarle sul palco in grinta, rabbia, determinazione. Ma quelle poche volte che mi è capitato confesso di essermi sentita malissimo perché alla malattia si univa un grande senso di colpa".

Raccogli fans ovunque. Su Facebook sono 5 milioni, hai superato Vasco e ed Eros Ramazzotti. Qual è la tua forza?
"Non lo so. Mi dicono che mi aiuta essere sempre rimasta molto semplice e amare il confronto continuo con le persone che mi seguono. Da qualche tempo per esempio non passa giorno che non mi colleghi con gli iscritti al mio fan club su laura4u.com sono i fan e le persone che mi stimano a darmi la forza per andare sempre avanti.

 Tanta notorietà non ti ha mai spaventata? Alcuni personaggi pubblici hanno avuto a che fare con stalker.
"Purtroppo è successo anche a me. Ma è un capitolo su cui, se non le dispiace non vorrei tornare. Essere famosi è un grande privilegio. Penso di fare il lavoro più bello del mondo, sto bene, ho una famiglia fantastica. Può esserci qualche contrattempo. Mi piace solo ricordare le pazzie che ho visto fare a dei fan per un autografo o per una foto insieme. Una volta uno si è infilato in una valigia. Che spavento. Ma una volta che ho capito ho riso alle lacrime"

Dicono che la maternità ti abbia reso più matta sul palcoscenico, è vero?
"Non ho paura di nulla. Paola, tra le tante cose di cui mi ha arricchito, sicuramente mi ha anche dato più coraggio. Di affrontare tutte le cose della vita e anche il palco con maggiore disinvoltura".

Agli ultimi Music Awards hai lanciato un appello contro l'omofobia. Perchè?
"Su questo sono durissima. Non posso pensare che mia figlia viva in un mondo dove ancora esistono dei pregiudizi razziali. Non posso credere che nel 2014 possa ancora esistere qualcuno che giudica un altro essere umano o peggio, lo faccia sentire a disagio o emarginato per il suo orientamento sessuale. E' una vergogna. Qualcosa a cui tutti noi, cittadini del mondo, dobbiamo ribellarci con tutte le nostre forze. Non esistono scuse. Dio ci ha insegnato ad amare. L'amore è l'amore. E non capisco chi pensa di poter giudicare un altro essere umano. Lo abbiamo sentito Papa Francesco? E allora quali dubbi possono esserci ancora in proposito. Stop".

 Si fa un gran parlare di Conchita Wurst. Cosa ne pensi?
"Non ho seguito l'Eurovision Song contest, ma sono certa che la sua vittoria abbia a che vedere con il desiderio europeo di riscossa sui temi legati all'omofobia. E quindi ne sono felice".

 L’Italia vive un periodo non proprio felice da alcuni anni. Quale delle tue canzoni le dedicheresti?
"La tento. "Invece no". L'ispirazione è sicuramente un'altra e il testo della canzone parla davvero di altri temi. Ma ‘Invece no’ sarebbe quello che dobbiamo pensare noi italiani che rappresentiamo una vera eccellenza nel mondo e che ingiustamente a volte veniamo presi in giro. Sono fiera di essere italiana e sono convinta che se tutti la pensassimo così e ci rimboccassimo un po' le maniche per fare andare meglio le cose, avremmo un paese incredibile di cui andare orgogliosi".

Se la Svizzera sarà ancora in corsa per la vittoria ai Mondiali, salirai sul palco con la maglietta rossocrociata?
"Per la maglietta rossocrociata, dovrei chiedere ad Armani. Gli abiti del tour sono suoi e temo che non sia prevista una maglietta rossa...ma vediamo come va avanti".

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