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CADEMPINOIl coraggio di Leva, una donna che sale sul ring

09.05.14 - 07:38
Leva Bates, 30 anni, è professionista del wrestling dal 2006. "Un'arte brutale ma bellissima. Un po' sport e un po' teatro". Sabato sarà fra i protagonisti di Wrestling Ticino.
S88 Studios
Il coraggio di Leva, una donna che sale sul ring
Leva Bates, 30 anni, è professionista del wrestling dal 2006. "Un'arte brutale ma bellissima. Un po' sport e un po' teatro". Sabato sarà fra i protagonisti di Wrestling Ticino.

CADEMPINO - Scordate braccia nerborute, forme mascoline e niente cervello. Leva Bates ha due lauree ed è bella, guarda caso come un’attrice. "Ne sono onorata. Penso che ogni donna wrestler sia bella, in un modo speciale". In fondo, salire sul ring è come entrare in scena. Nata in Alabama nel 1983, una sorella e "dei fratellastri che ho conosciuto solo negli ultimi cinque anni", ha sempre sognato di lavorare nello spettacolo. "Volevo diventare un’attrice. O una stunt-woman che fa da controfigura nei film d’azione. Oppure una wrestler". Non ha dovuto scegliere: è diventata tutto questo insieme. "Sì, sono una donna wrestler. Lavoro anche come attrice e intrattenitrice per lo Universal Studio. Vivo di recitazione". Sabato sarà fra i protagonisti dei sette incontri di “Wrestling Ticino”, alle 20 al Palamondo di Cadempino.

Leva, sii sincera: quando hai detto a tua madre che saresti salita sul ring, come ha reagito?
"Mi ha sempre sostenuto tanto. Nervosa ogni volta, ma così orgogliosa di me".

Come sei arrivata qui?
"Con una laurea in teatro e nella produzione radio/tv, ho finito per lavorare allo Universal Studio come danzatrice e stunt-woman. Lì mi sono fatta degli amici che stavano imparando il wrestling e ho cominciato a chiedermi “Perché no?”. Fino a quel momento, nemmeno sapevo che ci fossero scuole di wrestling, là fuori. Sono uscita immediatamente e ho messo piede in una di queste".

Perché proprio il wrestling?
"Mi piace l'aspetto narrativo che possiede, i personaggi che crea e offre al pubblico. Molto più di quanto riescano a fare altri sport".  

Quanto tempo porta via all’attrice?
"Credo che non si debba mai smettere di “studiare”. Si può sempre imparare qualcosa di nuovo e crescere. Perciò cerco ancora di allenarmi: anche se, per il mondo la mia formazione è considerata completa. Sono arrivata".  

Il wrestling è sport o teatro?
"Penso che sia una miscela meravigliosa di entrambi!"

Che cos’è per te?
"La mia carriera. È la mia arte. È la mia passione".

Gli uomini?
"Ho un fidanzato. Siamo insieme da sette anni: quasi da quando sono diventata una wrestler professionista. Si chiama Jonathan Cruz del Los Ben Dejos , anche lui è un wrestler. È così che ci siamo incontrati. La mia forza e la mia passione per il wrestling si rispecchiano in lui. Non potrebbe capire meglio quello che provo".

E tu? Riesci a sentirti femminile?
"Sono abbastanza felice di me stessa e della mia immagine. Il mondo dello spettacolo ti obbliga a essere sempre migliore. Bisogna usarlo come motivazione e sprone, ma senza lasciarsi abbattere. Non vale la pena di farsi del male per rendere il nostro corpo qualcosa che non è. Il lavoro duro e la perseveranza pagano. È una lotta continua a essere in forma, ma sono contenta del risultato".

Hai visto il film "The wrestler "?
"Mi è piaciuto".

Che immagine dà del wresling? 
"Mi è capitato di pensare che fosse molto realistico, ciò che racconta potrebbe accadere a chiunque. Per me è una sorta di monito. Potrei dire lo stesso di “Black Swan”, che fa il paio con “The wrestler”.  Il regista Darren Aronofsky spesso dice che sono due facce della stessa medaglia . The Wrestler, un’arte brutale ma bellissima, e Black Swan, un’arte bella ma brutale. Come wrestler e ballerina, posso rapportarmi con entrambi e vedere le somiglianze".

C’è chi odia il wrestling perché lo considera violento, pericoloso e diseducativo. Come rispondi?
"È vero, in America è allo stesso tempo amato e odiato per la sua violenza. Sì, è pericoloso, ma credo che il suo appeal dipenda anche da questo. E qui torniamo all’aspetto narrativo e ai personaggi che sa creare. Penso sia il segreto che fa tornare la gente a vederci. “Che cosa succederà dopo?”: questa domanda tiene in sospeso e lega".

Ti senti famosa?
"Certo non sono famosa come un’attrice di Hollywood, ma niente mi impedirà di continuare a tentare. Mai smettere di provare a raggiungere le stelle!"

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