Cerca e trova immobili

CADEMPINOIl wrestling? "L’arte di saper portare una storia sul ring"

28.04.14 - 07:56
Il grande wrestling torna in Ticino. Il promoter Luca Rusconi ci spiega perché la sua passione è un’arte
None
Il wrestling? "L’arte di saper portare una storia sul ring"
Il grande wrestling torna in Ticino. Il promoter Luca Rusconi ci spiega perché la sua passione è un’arte

CADEMPINO - L’unico wrestler ticinese ha i denti aguzzi e detesta i lottatori banali, per intenderci quelli «in mutandina e che non sanno di niente». Gli avversari sono avvisati: perché la sera del 10 maggio lascerà la sua cripta e planerà sul Palamondo, dove è in programma uno spettacolo raro dalle nostre parti: dodici atleti di livello internazionale si sfideranno in sette incontri. L’evento non è destinato solo agli amanti del genere, ma è pensato pure per le famiglie con bambini al seguito (maggiori info su www.prowresting.ch). 

Luca Rusconi, in arte il vampiro Belthazar, che senso ha organizzare una serata di wrestling in Ticino? «Idealmente – ci dice colui che è anche presidente dell’Associazione svizzera Pro Wrestling –  vorrei offrire ai ragazzi il sogno che io non ho avuto. Ai miei tempi (probabilmente qualche secolo fa in Valacchia, ndr) non esistevano le strutture idonee ed era inimmaginabile coltivare quest’arte. Il mio scopo è di mostrare che il wrestling esiste anche in Europa e pure qui lo si può fare bene». Sì, quando  parla di wrestling, Rusconi usa proprio il termine arte e non ditegli che fanno per finta altrimenti vi morde... «A me la parola “finta” – osserva – non è mai piaciuta. Mi pare una mancanza di rispetto verso ciò che facciamo. Certo non è una competizione, ma uno spettacolo. È come in un film, dove conta la capacità di saper raccontare una “storia”. Da qui anche le emozioni che provi quando capisci che il pubblico ti segue, amandoti oppure odiandoti. Per me è fondamentale che la gente esca dal palazzetto contenta e senza rimpianti per i soldi del biglietto». Capacità di raccontare significa proporre qualcosa di credibile: le azioni devono susseguirsi secondo una logica che tiene anche conto delle emozioni a bordo ring. Come si impara tutto ciò? «Purtroppo oggi, ed è grave, abbiamo lottatori che spendono più tempo in palestra che a studiare come si costruisce un incontro. Nel wrestling invece abbiamo bisogno di gente che allena il cervello, non solo i muscoli». 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE