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LUGANORocco Siffredi: "Sandy Balestra? Eccitava anche i sassi"

23.01.14 - 07:01
Intervista alla star del porno che sarà a Lugano in occasione di Extasia, la più grande fiera di erotismo in Svizzera, dal 31 gennaio al 2 febbraio 2014 al Centro Esposizioni
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Rocco Siffredi: "Sandy Balestra? Eccitava anche i sassi"
Intervista alla star del porno che sarà a Lugano in occasione di Extasia, la più grande fiera di erotismo in Svizzera, dal 31 gennaio al 2 febbraio 2014 al Centro Esposizioni

LUGANO - Si è appena portato a casa il quarto AVN Awards (Oscar del Porno) consecutivo come miglior attore europeo, oltre alla statuetta per la miglior serie hard. Rocco Siffredi, star nel mondo del cinema a luci rosse, approderà a Lugano in occasione di Extasia, la più grande fiera di erotismo in Svizzera, dal 31 gennaio al 2 febbraio 2014 al Centro Esposizioni. Un'occasione più che ghiotta, questa, per porgli quelle domande a cui in pochi oserebbero rispondere.

Come si prepara un porno-attore per una giornata di lavoro?
"Una volta mi preparavo con tanta palestra, ginnastica, corsa... Oggi mi alleno meno, ma bisogna essere comunque preparati per affrontare 3/4 ore di scene in costante stato di eccitazione. Puoi anche essere un talento naturale, ma il fisico, senza il giusto training, altrimenti non regge".

Hai già identificato quello che potrebbe essere il tuo erede?
Ti faccio due nomi: Nacho Vidal e Manuel Ferrara. Il primo è un vero talento, molto originale e animalesco. Quando l'ho incontrato 12 anni fa l'ho fatto recitare in un paio di miei film, poi l'ho lanciato negli USA. Ora è una star mondiale. Il secondo è un po' più prevedibile, ma comunque molto performante. Tra quelli della giovane generazione c'è invece Omar Galanti. Non è bello, ma ci mette tanta passione".

Adesso che sei diventato un consulente di coppia (mi riferisco a "Ci pensa Rocco" in onda su Cielo), puoi dirci cosa si deve fare quando, dopo tanti anni, la passione si spegne?
"E' un problema che riguarda tutte le coppie, anche la mia. Quando ci si trasforma in amici, parlo di quel momento in cui la donna sveste i panni della femme fatale per indossare il pigiamone, poi si pagano le conseguenze. Io credo che il rapporto di coppia sia come un fiore: va annaffiato. Non esclusivamente con il sesso, ma anche con sorprese o galanterie. Se ciò non accade il fiore si 'ammoscia'".

Oggi basta un clic sul computer e anche un adolescente ha accesso a film porno. Come giudichi questa immediatezza e questa facilità di arrivare al porno da parte dei giovani?
"Il problema più grave è l'ipocrisia che c'è dietro a tutto questo. Dobbiamo decidere se vogliamo fare i perbenisti, e vietare tutto, oppure - visto che ciò fortunatamente non avviene -, se vogliamo un minimo di regolamentazione. E' chiaro che ciò che i ragazzini trovano in rete non è l'immagine che dovrebbero avere del sesso a quella età. Lo hanno capito in Germania dove è in onda da poco una trasmissione che fa educazione mostrando del sesso esplicito, ma in modo adeguato. C'è un età in cui ci si può proiettare in alcune realtà e un’età in cui si vive ancora di favole. Quest'ultima dovrebbe essere preservata".

Non sempre accade. Con le conseguenze di un approccio al sesso sempre più simile a quello che si ha nel mondo hard.
"Lo so bene. Vedo 18enni che arrivano sul set e si comportano come attrici navigate. Ma quello che fanno non lo vivono. È pura imitazione. Siamo di fronte a un'intera generazione educata col sesso estremo fruito tramite i vari Youporn, Redtube, Pornotube, eccetera. Lo fanno, ma non lo sentono, non lo vivono emotivamente. C'è molta menzogna sul set, tante ragazze non provano nessun piacere, fanno solo finta".

In tutto questo c'è qualcosa di positivo?
"La cosa positiva è che la nuova generazione non vive il sesso con frustrazione come me e tanti coetanei della mia generazione alla loro età. Il messaggio che però voglio lanciare a questi giovani, che mi seguono e che arrivano persino a cercare di emularmi è: 'Noi facciamo entertainment, non educazione sessuale'".

Gli uomini ti adorano. Le donne, molte, ti criticano per il modo un po' violento in cui ti approcci al sesso. Cosa rispondi loro?
"In realtà le critiche arrivano più dagli uomini. Le donne che mi criticano sono le pornostar che debuttano e che vengono traviate da attorini o produttorini che non sanno come tagliarmi le gambe, quindi mi fanno cattiva pubblicità. Chi mi conosce sa bene che sono molto capace di ascoltare le esigenze della mia partner. Ho una linea che si chiama 'Teeny', in cui recitano le debuttanti e qui le attrici non vengono trattate con violenza. In verità spesso le donne mi scrivono che faccio sesso come se fossi una donna".

Beh, non sei sempre soft...
"Ovviamente seguo anche altri filoni. Ma con attrici esperte. Si pensi alla linea "Perfect Slave" che segue il filone "Animal Trainer", e che ha avuto così tanto successo".

Negli Stati Uniti si sta molto discutendo sull'uso dei profilattici nel mondo del porno. Come ti poni di fronte a questa tematica?
"È una situazione abbastanza problematica. Lo vogliono case come la Vivid, Marc Dorcel, che vendono il proprio prodotto alla televisione. Sono obbligati ad usare il profilattico per poter vendere il filmato alla tv, per una sorta di politically correct. Fortunatamente non è così per tutti i canali. Sky, ad esempio, non lo fa. Canalplus invece sì. All'atto pratico non cambia molto recitare con o senza preservativo. Dal punto di vista educativo può funzionare fino a un certo punto. Mentre da quello commerciale è un suicidio. I dvd in cui si recita con il preservativo non si vendono. E poi c'è da fare i conti con il mercato dell'hard russo nel quale non si guarda in faccia a nessuno".

Hai avuto modo di lavorare anche con una pornostar ticinese. Sandy. Che ricordo hai di lei?
"Sandy numero uno (ride). Quelli erano i tempi d'oro, e lei era magica. Riusciva ad eccitare anche i sassi".

Ai tuoi figli come hai spiegato il tuo lavoro?
"Non gliel'ho spiegato. Sono cresciuti con il mio lavoro. Già da piccoli sapevano benissimo cosa facevo. Credo sappiano cosa mi ha mosso ad entrare nel mondo del porno".

Cosa?
"Era un desiderio che avevo già da bambino".

Ti sei mai rifiutato di girare una scena?
"Non ho mai girato scene gay. Per il resto credo di aver fatto tutto. Ho anche girato con delle donne anziane. Ricordo che mi misero di fronte queste tre signore e mi chiesero di scegliere. Le volli tutte e tre. Quello che fece funzionare la scena fu il fatto che non mi fermai al loro aspetto, ma le guardai negli occhi e vidi le donne che erano state. Gli occhi non cambiano con il tempo e vissi tutto il loro trasporto".

Una domanda che ti avranno fatto mille volte... Indicativamente, quante "patatine" hai assaggiato nel corso della tua vita?
"Calcola circa 1500 film con circa 4 donne a film... Siamo sull'ordine delle 5000".

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