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INTERVISTAI Backstreet Boys: "Eccoci insieme con un nuovo disco e un nuovo entusiasmo"

02.08.13 - 09:27
Oggi sbarca sul mercato discografico il nuovo album dei Backstreet Boys, "In a World Like This". Ne abbiamo parlato con Howie Dorough
I Backstreet Boys nella line-up originale: da sinistra McLean, Carter, Dorough, Richardson, Littrell
I Backstreet Boys: "Eccoci insieme con un nuovo disco e un nuovo entusiasmo"
Oggi sbarca sul mercato discografico il nuovo album dei Backstreet Boys, "In a World Like This". Ne abbiamo parlato con Howie Dorough

ORLANDO (FLORIDA)  - Un disco, questo, che documenta il rinnovato sodalizio artistico con Kevin Richardson, l’unico Backstreet Boy a essersi allontanato per qualche tempo dalle fila della band: infatti, dopo tredici anni, nel 2006, decise “di esplorare nuovi territori”, abbandonando coloro che, con lui, nel 1993,  diedero vita alla formazione, ossia lo stesso Dorough, Brian Littrell, A.J. McLean e Nick Carter. “Il rientro di Kevin ci ha fornito un nuovo entusiasmo, motivandoci ancora di più a dare il meglio di noi stessi, tant’è che questo album è stato realizzato attraverso la nostra neonata etichetta, la K-Bahn...”, ci spiega Howie. “Si tratta di un disco, oltretutto, che rispetto ai precedenti definirei indubbiamente più nostro…”.

Howie, nella tua affermazione risuona una critica all’industria discografica, o più direttamente alla Jive Records, che ha pubblicato le vostre produzioni dal 1996 al 2009…
"No, non è da leggere in questo modo: per noi era semplicemente arrivato il momento di una trasformazione, di un cambiamento… D’altra parte l’album celebra i nostri vent’anni di carriera, e la nostra musica, nel corso del tempo, è cambiata, è cresciuta, è maturata con noi…"

A proposito di maturità… L’età media dei cinque componenti della formazione è di 37 anni… Difficile continuare a definirvi una boy band…
"È vero, hai ragione… Devo confessarti che questo termine non ci è mai piaciuto… L’invenzione è partita dalla stampa, da voi giornalisti…"

Parliamo del disco…
"Le registrazioni si sono svolte tra l’estate e l’autunno 2012 a Londra, tra le mura dei Kensaltown Recording Studios… Abbiamo lavorato prevalentemente con i produttori Max Martin e Martin Terefe, che nel contempo hanno curato anche parte delle canzoni in fase compositiva… Max, oltretutto, lo definirei l’artefice del nostro sound… Lavora con noi fin dal nostro primo disco…"

Il titolo dell’album immagino riprenda la crisi globale che stiamo attraversando…
"Certo… Stiamo trascinando il mondo nella follia più totale…"

Quali sono le maggiori influenze musicali confluite nel disco?
"Direi i Beatles… Nel corso del processo di lavorazione, i Fab Four sono stati la nostra colonna sonora…"

Qual è il vostro rapporto con i Take That? C’è stata o c’è tuttora rivalità?
"Non posso dirti che siamo amici, gli amici si frequentano… Ci siamo incontrati un paio di volte nei backstage, ma niente di più… Viaggiamo su binari differenti…"
 
Per ora nel vostro tour non figurano date europee… Sono comunque in programma?
"Sì, con ogni probabilità passeremo alle vostre latitudini tra fine 2013 e inizio 2014…"

 

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