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TICINOFabrizio Sassi, un ticinese alla conquista del miglior talento svizzero

07.02.12 - 08:08
Domani sera sarà a "Die grössten Schweizer Talente"
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Fabrizio Sassi, un ticinese alla conquista del miglior talento svizzero
Domani sera sarà a "Die grössten Schweizer Talente"

BELLINZONA - Della sua esibizione di mercoledì sera a Die grössten Schweizer Talente (SF1) Fabrizio Sassi, 29 enne di Pollegio, non ci può dire niente, ma spera che lo farà lanciare verso le semifinali del noto programma. Musicista appassionato di letteratura e poesia, Fabrizio ha un talento molto particolare, quello di sposare la poesia italiana del Trecento a della musica decisamente moderna.
 
Come sei arrivato a Die grössten Schweizer Talente?
"Le selezioni a Lugano erano di sabato e io il venerdì sera ho letto per caso che ci sarebbero state. Siccome ero a lì dalla mia ragazza, anche se era all’ultimo momento, ho pensato che fosse una buona occasione per farsi conoscere visto che ho da poco registrato il cd. Quindi mi sono portato la chitarra e sono andato alle selezioni".
 
In cosa consiste la tua esibizione?
"Cinque anni fa, all’università, ho riscoperto Il Canzoniere di Petrarca e cominciato a metterlo in musica con un gruppo ticinese rock metal. Poi questa passione è diventata sempre più grande e l’anno scorso ho fatto un secondo disco con un gruppo italiano, sempre metal e sempre con i testi di Petrarca".
 
Anche in tv ci porterai un mix tra Petrarca e metal?
"Non esattamente. Per la tv ho sempre usato i suoi testi, ma li ho accompagnati con degli arrangiamenti orchestrali, ho trovato che fossero più adatti alla televisione perchè meno strumentali e più basati sulla mia voce".
 
Hai sempre avuto questa passione per la poesia?
"Si. Fin dal liceo ho sempre frequentato volentieri le lezioni di letteratura e già avevo messo in musica altre poesie – la prima è stata “Novembre” di Giovanni Pascoli - ma mai un’opera intera come il Canzoniere".
 
E la passione per la musica, invece?
"L’ho sempre avuta. Ho cominciato a suonare la chitarra a 10 anni. Sounavo le classiche canzone italiane che tutti suonano quando imparano. Poi è nata la passione per il metal e per il rock, quelli più melodici però. Non mi è mai piaciuta la musica troppo urlata".
 
Che cosa ti ha attirato in particolare di Die grössten Schweizer Talente rispetto agli altri talent show?
"Il bello di questa trasmissione è che sei libero di esibirti mostrando quello che sai fare, senza troppe restrizioni. Quindi puoi fare anche delle cose particolari, che vanno al di là della semplice gara canora. Sarebbe difficile trovare un’altro posto dove poter cantare Petrarca orchestrato. Invece qui puoi fare quello che vuoi, mostrare il tuo vero talento, qualunque esso sia".
 
E adesso? Cosa possiamo aspettarci da te?

"Il mio obiettivo è di farmi vedere e di far conoscere il mio progetto. Potrebbe piacere a qualcuno e potrebbero sponsorizzarmi un disco".
 
Nel futuro vorresti fare della musica il tuo unico lavoro?
"No, quello no. Mi piacerebbe registrare e insegnare musica, ma non credo che vorrei fare il musicista a tempo pieno. Ci avevo già provato, ma qalla fine ho capito che è meglio trovare un lavoro sicuro e tenere questo come hobby, anche se, naturalmente, mi piacerebbe moltissimo produrre un disco".

Chiara Assi

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