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LOS ANGELES - "Mia figlia è svenuta. Stava male, aveva vomitato, le girava la testa. No non ha preso nessun farmaco". La voce rotta dal pianto, una chiamata disperata per chiedere aiuto al 911, il numero di telefono dei servizi di soccorso negli Stati Uniti.
Una registrazione di otto minuti in cui a parlare è la madre di Brittany Murphy, l'attrice stroncata da un arresto cardiaco lo scorso 20 dicembre. La chiamata è partita dall'abitazione dell'attrice californiana, e documenta la disperazione e gli sforzi dei famigliari per rianimarla. Nel corso della telefonata si sente la madre piangere e singhiozzare, spiegando all'addetto del 911 che la figlia non respira. L'uomo spiega come rianimarla: le istruzioni vengono ripetute ad alta voce dalla donna che le riferisce al marito dell'attrice Simon Monjack, che ha già iniziato a praticarle un massaggio cardiaco.
Una morte improvvisa quella dell'attrice, avvenuta a soli 32 anni. La Murphy fu trovata priva di sensi nel bagno di casa sua, inutili i tentavi di salvarla. Un morte misterioriosa. le autorità statunitensi stanno aspettando l'esito degli esami tossicologici per stabilire con certezza le cause del decesso. Secondo quanto emerso, la morte avrebbe a che fare con una depressione e con l'abuso di medicinali.
AGR
Foto apertura: Keystone
