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PeopleSalute: lo studio, feste e amici riducono rischi demenza

20.01.09 - 19:33
Salute: lo studio, feste e amici riducono rischi demenza

Roma, 20 gen. (Adnkronos Salute) - Non rinunciare ai party, socializza più che puoi, circondati di amici e di allegria. E' la raccomandazione che sembra arrivare da uno studio dello svedese Karolinska Institutet, che rivela come una vita all'insegna delle relazioni sociali combatta non solo la solitudine ma anche il rischio di demenza. Per una memoria di ferro, dunque, la parola d'ordine è socializzare. Chi ha una vita piena di affetti e rapporti, sottolinea infatti lo studio, taglia di ben il 50% il pericolo di fare i conti con la demenza rispetto a chi vive come un eremita, ovvero immerso nella solitudine.

"La nostra ricerca - spiega Hui-Xin Wang, a capo dello studio - mostra che persone con un carattere equilibrato, che riescono a tenere a freno la rabbia e tendono a intrattenere rapporti sociali, corrono meno rischi di ammalarsi di demenza". Per giungere a questi risultati, i ricercatori svedesi hanno chiesto a 506 anziani, nel corso di un studio durato 6 anni, di compilare un questionario relativo ai tratti fondamentali della loro personalità. All'inizio nessuno era affetto da demenza, ma trascorsi sei anni ben 144 persone facevano i conti con il problema. Così gli studiosi, nella ricerca che ha guadagnato le pagine della rivista Nature, hanno potuto rilevare che chi mostrava caratteri più miti e maggiormente inclini alle relazioni aveva il 50% in meno di rischio di ammalarsi. Risultati importanti sulla strada della comprensione della demenza, problema che oggi affligge - stando alle stime - circa 24 milioni di persone nel mondo, che nel 2040 potrebbero addirittura quadruplicare, avvertono i ricercatori sulle pagine di Nature. "La buona notizia - fa notare Wang - è che ci sono fattori legati al nostro stile di vita che, in quanto tali, possono essere modificati a differenza di quelli genetici. Ma non è ancora chiaro come le nostre attitudini mentali possano influenzare il corso della malattia: siamo solo all'inizio".

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