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PeopleEMICRANIA: DONNE 5 VOLTE PIU' COLPITE - COLPA DI FUMO, DIETA E SOLE

06.12.06 - 18:43
EMICRANIA: DONNE 5 VOLTE PIU' COLPITE - COLPA DI FUMO, DIETA E SOLE

Milano, 6 dic. (Adnkronos Salute) - Non solo fattori ormonali come ciclo mestruale, uso della pillola anticoncezionale o menopausa. Se le donne soffrono di emicrania 5 volte più degli uomini la colpa è anche dello stress, magari scatenato da troppe ore di palestra o altri sport, della ‘mania’ dell’abbronzatura che spinge a iperesporsi al sole, dal fumo, dall’insonnia e dalla ‘gola’: sotto accusa, infatti, potrebbero anche esserci l’‘abuso’ di alimenti come cioccolato, molluschi e formaggi, oltre che l’eccesso di caffè e alcolici. A chiarire le ragioni per cui i 7 milioni di italiani emicranici sono in stragrande maggioranza donne è Paolo Martelletti, responsabile del Centro di riferimento regionale cefalee-II Facoltà di Medicina dell’università La Sapienza, Roma. L’esperto, a capo della World Headeche Alliance, è intervenuto oggi a Milano a un incontro sul mal di testa promosso dall’Anifa (Associazione nazionale dell’industria farmaceutica dell’automedicazione). Obiettivo: sensibilizzare i cittadini su come - pur mantenendo un ‘filo diretto’ con il medico di fiducia - si possa gestire un’autocura responsabile almeno per i sintomi già noti. Martelletti ricorda che, secondo i dati più recenti, l’incidenza dell’emicrania nella penisola è pari al 12%, mentre il 40% della popolazione è affetto da cefalea tensiva e l’1% dalla cefalea a grappolo o cefalea ‘del suicidio’. Numeri a parte, lo specialista precisa che “nel mondo scientifico sta prendendo sempre più piede l’idea secondo cui il mal di testa primario (cioè non conseguente a traumi o altre patologie), nelle sue tre forme forme principali (emicrania, cefalea tensiva o cefalea a grappolo) non è un sintomo, bensì una vera malattia causata da un’alterazione di precise strutture cerebrali coinvolte nella regolazione del dolore. La stessa Oms - sottolinea - l’ha di recente inserito tra i primi 20 disturbi più disabilitanti al mondo”. Il mal di testa si conferma insomma una malattia ‘in rosa’. E ciò non vale soltanto per l’emicrania, perché “le donne sono le più colpite anche dalla cefalea tensiva - aggiunge Martelletti - insieme alle persone che tendono ad assumere posture scorrette, oppure che sono particolarmente esposte a fattori stressanti come appunto ansia e tensione”. La cefalea nelle sue differenti versioni, puntualizza quindi l’esperto, “ha anche un peso significativo in termini di costi economici, calcolati in base al calo della produttività, in perdita di giornate lavorative e in visite al pronto soccorso o dal medico curante. Basti pensare che il 7% dei casi accettati nei Pronto soccorso sono registrati sotto la dicitura ‘cefalea’, mentre il dato sale in modo esponenziale se parliamo del ricorso al medico di base”. Considerata la frequenza delle cefalee nei pazienti cronici, l’automedicazione responsabile trova spazio perché spesso si tratta di curare sintomi che tornano a manifestarsi periodicamente e che il malato conosce benissimo. In ogni caso, è il monito, “è sempre buona regola evitare il ricorso a medicinali di cui non si conosce bene l’indicazione, magari consigliati da amici e parenti”. E come sempre si consiglia in caso di cure ‘fai-da-te’, “se dopo 4-5 giorni di utilizzo autonomo del farmaco il sintomo non è passato, è indispensabile rivolgersi al medico”. Ed ecco le ‘regole d’oro’ che Anifa dedica a chi soffre di mal di testa e intende ricorrere all’automedicazione: 1. Non considerare la cefalea come un fatto ineluttabile perché familiare, ma come una malattia che può essere trattata con farmaci ad hoc (anche senza ricetta) e seguendo semplici regole; 2. Mantieni regolare il tuo stile di vita: variare le ore di sonno, saltare i pasti, assumere bevande alcoliche e fare viaggi faticosi possono scatenare crisi di cefalea aggiuntive a quelle ‘naturali’; 3. Se compare improvvisamente una cefalea violenta, o se peggiora una cefalea preesistente, rivolgiti al medico di famiglia; 4. Assumi il farmaco per il trattamento acuto precocemente: una volta esplosa, una crisi di mal di testa è più difficile da domare; 5. Usa in modo corretto gli analgesici per la cefalea. Segui sempre quanto riportato nel foglietto illustrativo, e in caso di dubbi rivolgiti al tuo medico curante oppure al farmacista. 6. Se avverti per più di 3-4 giorni al mese una cefalea hai bisogno di approfondimento diagnostico e terapia preventiva; 7. Prima di assumere la pillola anticoncezionale, le donne emicraniche devono consultarsi con il medico esperto in cefalea. Talvolta, infatti, il mal di testa può anche peggiorare; 8. I farmaci vasodilatatori possono aggravare l’emicrania o riattivare una cefalea a grappolo. Parlane con il tuo medico; 9. Se assumi per circa due settimane al mese un analgesico o un farmaco antiemicranico rivolgiti a un Centro cefalee per la disintossicazione; 10. L’emicrania spesso scompare dopo il terzo mese di gravidanza e riappare dopo l’allattamento. Spesso in menopausa l’emicrania scompare definitivamente. Non aspettare però queste ‘cure naturali’. Infine, restano sempre validi i rimedi della nonna come riposo, buio e tanto silenzio. (Red-Opa/Adnkronos Salute)

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