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ITALIAToni Servillo: «Nella mia famiglia ritrovavo i personaggi di Eduardo»

02.12.22 - 18:00
L’attore e ha parlato di come è nata la sua passione per la recitazione 
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Toni Servillo: «Nella mia famiglia ritrovavo i personaggi di Eduardo»
L’attore e ha parlato di come è nata la sua passione per la recitazione 

TORINO - Grazia a Paolo Sorrentino, che ne ha fatto il suo attore-feticcio, Toni Servillo si è fatto conoscere al grande pubblico, valicando i confini italiani e diventando uno degli attori più apprezzati a livello internazionale. Servillo ha potuto misurare il suo successo al Torino Film Festival, dove centinaia di appassionati - molti dei quali giovani - hanno voluto partecipare alla sua Masterclass.

«Uno non immagina mai di suscitare così tanto interesse nelle persone, lo dico senza nessuna falsa modestia», il suo commento al momento dell’ingresso in sala, riportato dall’Ansa. Servillo ha parlato degli inizi della sua carriera e del mestiere dell’attore, che per lui all’inizio coincideva con quello dell’attore teatrale. «Non avrei mai immaginato di fare del cinema - ha spiegato - pur appartenendo a una generazione che ha coltivato entrambe le passioni, cinema e teatro. Io mi sono sempre considerato un uomo di teatro. Il cinema è arrivato piuttosto tardi, ma in una maniera molto bella, un'avventura umana molto importante. All'interno della nostra compagnia teatrale Mario Martone (oggi apprezzato regista di film e opere teatrali, ndr) ebbe l'idea di fare un film».

Ma la prima scintilla di passione verso la recitazione, Servillo la sentì scoppiare quando era bambino, a casa, mentre con tutta la famiglia eseguiva il “rito” della visione delle commedie di Eduardo De Filippo, autore partenopeo apprezzato in tutto il mondo. «Queste commedie spesso erano popolate di padri irresponsabili, famiglie schizzogene, madri sull'orlo di una crisi di nervi - ha raccontato -. Ricordo che una sera guardando con attenzione una di queste commedie mi sono guardato indietro e mi sono detto che alle spalle avevo gli stessi che vedevo in tv. Una ferita per un ragazzo in confusione tra il teatro e il mondo, tra la vita e la vita rappresentata».  

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