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CANTONEEcco i Mujo, un'autentica deflagrazione sonora

25.06.18 - 06:01
Un nuovo progetto, spinto da un nuovo entusiasmo, venuto alla luce in marzo dall’evoluzione dei Koan
Ecco i Mujo, un'autentica deflagrazione sonora
Un nuovo progetto, spinto da un nuovo entusiasmo, venuto alla luce in marzo dall’evoluzione dei Koan

LUGANO - Dopo dodici anni (2006-2018), quattro album e un numero indefinito di live, lo scorso mese di gennaio i Koan rallentano. Rallentano fino a fermarsi. Tre di loro raccolgono però le idee, pensano a un nuovo nome e, due mesi dopo, decidono di proseguire, reclutando una nuova voce.

Un progetto, Mujo, che porta per cui in grembo gli ex Koan Marcello Cantù (chitarra), Michele Castiglioni (basso), Emmanuel Pfirter (batteria) e il vocalist campano Matteo Recca, ex Inallsenses.

A soli tre mesi dalla costituzione della nuova band, sabato 23 giugno si sono presentati sul palco della Festa della Musica di Mendrisio: rocciosi e compatti, distorti e granitici…

Marcello, cosa è accaduto ai Koan? In dicembre, quando ci siamo sentiti l’ultima volta, tutto sembrava filare a gonfie vele...

«Pierre, il vocalist, ha deciso di cambiare rotta. Tutto qui».

Visto che nella nuova band ritroviamo tre quarti dell’ultima line-up per quale motivo non avete scelto di proseguire con lo stesso nome?

«Non mi sembrava giusto nei confronti di Pierre. I Koan erano una creatura a cui abbiamo dato vita insieme, io e lui».

Perché Mujo?

«Nella filosofia Zen Mujo riflette un desiderio, una voglia, di cambiamento».

Che vuoi dirmi del nuovo vocalist?

«Matteo militava negli Inallsenses, un gruppo thrash/death metal di Caserta. Vive in Ticino da qualche tempo».

Quindi siete partiti con un nuovo entusiasmo…

«Direi di sì, recuperando il repertorio un po’ più duro dei Koan e lasciandoci alle spalle il grunge. Credo che ora come ora possiamo definirci una band alternative metal».

Ricordo che lo scorso dicembre i Koan erano al lavoro sul nuovo album, il quinto. Che fine hanno fatto le demo?

«Avevamo solo le strutture musicali e le abbiamo recuperate. Ora Matteo e Michele stanno lavorando ai testi».

Quanti sono i pezzi finiti?

«Tre: “Sleeping Giants”, “Cold Cover” e “One Way Out”. Brani, per di più, che figurano già nella nostra setlist. Gli altri arriveranno nel corso dei prossimi mesi».

Quando ascolteremo l’album?

«Non so ancora se pubblicheremo un album o un ep. Dopo l’inverno, comunque...».

E il prossimo live quando è in programma?

«Con i Soulline, il 13 luglio al Woodstock di Arbedo-Castione, apriremo lo show dei Pro-Pain».

 

 

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