Il supereroe sarebbe vittima prediletta delle irruente attenzioni di passanti che hanno alzato un po' il gomito: «Ero sbronza e volevo solo farmi un selfie»
SEUL - La prima, divelta con violenza, è stata trovata riversa al suolo lo scorso marzo. Ed è capitato di nuovo, sempre nella città di Busan, questo 21 aprile.
La bizzarra storia delle statue del supereroe Marvel Black Panther, "stese" da cittadini sudcoreani ubriachi, è finita pure al telegiornale nazionale. Se nel primo caso per trovare il colpevole è stato sufficiente sfruttare le camere a circuito chiuso che si trovavano in zona, nel secondo è stata necessaria un'indagine in grande stile da parte delle forze dell'ordine.
Stando al portale web Sang, nel secondo caso il vandalismo sarebbe stato commesso nella notte fra il 20 e il 21 aprile poco prima delle 17. La polizia, mobilitatasi in forze, ha deciso per un'indagine porta a porta.
Il giorno dopo l'inizio delle operazioni una 24enne si è fatta viva al commissariato, confessando: «Ero ubriaca, volevo solo farmi un selfie. Mi sono appoggiata ed è caduta. Non sapevo che si fosse rotta».
La città ha infine deciso per la rimozione permanente dei simulacri.