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STATI UNITIAddio al rapper Lil Peep, il Kurt Cobain della generazione Z

16.11.17 - 20:45
Aveva solo 21 anni. A stroncarlo, probabilmente, una forte dose di Xanax
Addio al rapper Lil Peep, il Kurt Cobain della generazione Z
Aveva solo 21 anni. A stroncarlo, probabilmente, una forte dose di Xanax

TUCSON - Una promessa della musica e una vita spezzata a soli 21 anni. E' stato trovato morto su un autobus a Tucson in Arizona, Lil Peep, al secolo Gustav Ahr, una delle rivelazioni dello stile musicale 'rapper emo'.

Peep doveva esibirsi in un club, ma quando un manager dello show è andato a controllare se stesse bene ha invece trovato il suo cadavere. La notizia è stata poi confermata su Twitter dal suo agente Chase Ortega. «I've been expecting this call for a year. Mother fuck (mi aspettavo questa telefonata da un anno)» - ha scritto.

Secondo quanto scrive Tmz, sul veicolo c'erano tracce che lasciano intendere ad un'overdose, probabilmente di Xanax, un tranquillante. Lo stesso giorno Peep aveva pubblicato una foto su Instagram in cui si mostrava con una pasticca sulla lingua e la scritta 'Lilpeep fucc it', nel mezzo due emoticon, un pulcino appena nato e una lingua. Si sospetta che l'overdose sia stata volontaria.

Classe 1996, aveva compiuto 21 anni solo il 1 novembre. Era nato a Long Island, poco fuori dalla città di New York e aveva iniziato la sua carriera musicale pubblicando video su YouTube e musica sulla piattaforma 'SoundCloud'. Il primo album 'Come Over When You're Sober', era uscito solo la scorsa estate e in agosto aveva iniziato la tournée omonima che sarebbe dovuta terminare il 17 novembre.

Considerata la sua battaglia contro la depressione, lo strazio e la sua sessualità - su Twitter si era dichiarato bisessuale - Peep aveva tutti i requisiti per essere una sorta di Kurt Cobain per la generazione Z, i post Millennials. Anche se aveva accumulato milioni di stream sulle diverse piattaforme musicali, egli stesso aveva ammesso di dover combattere con la droga e i pensieri suicidi.

«Soffro di depressione - aveva detto in un'intervista a 'Pitchfork' - e alcuni giorni mi sveglio e mi viene, c..., vorrei non svegliarmi». Aveva aggiunto anche che aveva deciso di trasferirsi in California per sfuggire ai luoghi e alle persone che gli facevano venire certi pensieri. «Ma poi mi sono reso conto - aveva sottolineato - che ero io, c'è uno squilibrio chimico nella mia mente».

Increduli per la morte del giovane musicista molti dei suoi colleghi artisti. Mentre non crede all'ipotesi del suicidio Sarah Sennett, ceo di First Access Entertainment, la compagnia di intrattenimento musicale con cui Peep aveva lavorato l'anno scorso. "Sono scioccata e straziata - ha detto in un comunicato ufficiale -. Non credo che Peep volesse morire. E' una tragedia. Aveva grandi obiettivi e sogni per il futuro che aveva condiviso con me, la sua famiglia e i suoi amici".

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