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CANTONEIl ritorno al cantautorato di Franco D'Amico

14.11.17 - 06:01
Franco D'Amico ha pubblicato pochi giorni fa il nuovo album, “Vento Forza Amore”
Il ritorno al cantautorato di Franco D'Amico
Franco D'Amico ha pubblicato pochi giorni fa il nuovo album, “Vento Forza Amore”

LUGANO - Dopo avere dato alla luce due dischi in cui ha esplorato a fondo il blues - “Bluesman In My Eyes” (2010) e “One More Blues” (messo a punto, in duo, con Gianluca Croci nel 2014) - Franco D’Amico è tornato al cantautorato con una dozzina di canzoni di ottima fattura.

Da oltre cinque decenni sulle scene, Franco (Frank per gli amici e nei suoi dischi blues) ha frequentato palchi e studi di registrazione come pochi altri alle nostre latitudini. E questo è un aspetto che trasuda con forza anche nei suoi primi quattro album – “Una stella per volare” (If Music/Polygram, 1983), “Prima che sia domani” (If Music/Polygram, 1984), “Ninna nanna x bimbi cattivi” (Distr. Phonag, 1991), “Ti ricordi di me” (Distr. Disques Office, 1998) –, tutti legati al contesto cantautorale, in cui ora – accompagnato da Maurizio Calcagno (chitarra), Roberto Colombo (tastiere), Daniele Cuzzocrea (basso), Giorgio Poggi (percussioni) e Matteo Piazza (batteria) – è tornato a lavorare.

Frank, perché un ritorno al cantautorato dopo tanti anni di blues?

«Non devo per forza fare blues tutta la vita! (ride) E con questo non voglio dire nemmeno che riprenderò definitivamente questa strada… Diciamo che vado a periodi… Un po’ come fanno tanti altri artisti, del resto… Senza fare paragoni, anche il grande Eric Clapton, se vuoi, sperimenta regolarmente in più ambiti…».

Quando hanno incominciato a prendere forma le canzoni?

«Nel 2015, ma devo dire che ho scritto almeno la metà dei brani quest’anno, tra gennaio e luglio, prima di entrare in studio con i ragazzi…».

Da chi è maggiormente ispirata la tua “anima cantautorale”?

«Direi da Lucio Dalla, Ron, Lucio Battisti e Ivano Fossati…».

Tempo fa, se non ricordo male, mi raccontavi della tua amicizia con Dalla…

«Sul finire degli anni Settanta, Lucio entrò nel mio negozio di dischi a Lugano, l’If Music, e, tra un discorso e l’altro, entrambi notammo di trovarci sulla stessa lunghezza d’onda… In più occasioni, poi, mi invitò a Carimate, in provincia di Como, dove lui registrava: una volta era alle prese con le incisioni di “Dalla” (Rca, 1980) e mi chiese cosa pensassi di “Balla balla ballerino”... Rimasi senza parole...».

Tornando al tuo disco… I testi esplorano - molto ampiamente, direi - l’amore...

«Nei versi, nelle strofe, ho voluto raccontare la forza di questo sentimento, toccando più contesti - dai migranti all’ambiente - con positività… Come sai, l’amore vince sempre…».

So che da qualche anno hai un altro album blues nel cassetto, “Memphis Stories”, registrato ai Sun Studios di Memphis… Un giorno lo pubblicherai?

«Per ora l’ho regalato soltanto a qualche amico… Per la pubblicazione vedremo, prima o poi deciderò...».

 

 

 

 

 

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