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The Selecter, in prima linea da quasi 40 anni

CANTONEThe Selecter, in prima linea da quasi 40 anni

20.09.17 - 06:01
In arrivo questa sera al Foce di Lugano (ore 21) The Selecter, gruppo storico della scena ska britannica di fine anni Settanta
Foto Dean Chalkley
Pauline Black e Arthur “Gaps” Hendrickson.
Pauline Black e Arthur “Gaps” Hendrickson.
The Selecter, in prima linea da quasi 40 anni
In arrivo questa sera al Foce di Lugano (ore 21) The Selecter, gruppo storico della scena ska britannica di fine anni Settanta

LUGANO - In compagnia di realtà come Madness, Specials e Bad Manners, in quegli anni, fecondi e prolifici, il combo - guidato dai paladini del 2 tone ska Pauline Black e Arthur “Gaps” Hendrickson - portò l’intero Regno, così come il resto d’Europa e del mondo, a riflettere e a danzare, catapultandosi, nel contempo, in vetta alle classifiche con brani come “Too Much Pressure” e “Three Minute Hero”. Nel corso dei decenni la band si è fermata più volte, ma Pauline e Gaps non hanno mai gettato la spugna, ripartendo, in ogni occasione, con un nuovo entusiasmo...

Pauline, come ricordi i primi passi della band?

«Quando guardo i filmati del 1979 mi sorprendo dell’energia e della verve delle nostre performance. In particolare nei momenti in cui ci si prodigava nel “mock fight” durante le esecuzioni di “Too Much Pressure”: come sai, sul palco si fingeva di combattere, con l’intento di mostrare al pubblico che la violenza non porta a nulla, e tantomeno è in grado di risolvere i problemi culturali e razziali. Purtroppo, non proprio tutti percepivano il nostro messaggio e c’era chi ne approfittava per sferrare calci e pugni, dando il via a risse e tafferugli. Noi, ovviamente, cercavamo di smorzare gli animi, ma diventava più difficile nei momenti in cui ci trovavamo a fronteggiare skinhead indisciplinati e irriverenti. Fortunatamente, tutto questo appartiene al passato…».

La scena musicale era assai prolifica...

«Ci riconosciamo nel “patrimonio” di quel periodo, ma guardiamo avanti… Possiamo farlo, e questo lo dobbiamo ai nostri fan… L’intento del 2 tone ska era, ed è tuttora, quello di lottare contro il razzismo e il sessismo, due mali che, purtroppo, esistono ancora. Il mondo è ancora un campo da gioco tortuoso, basti pensare anche ai poveri del pianeta che vengono abbandonati a sé stessi dal sistema politico internazionale… Noi continueremo a combattere contro tutto questo, e continueremo a farlo in prima linea...».

Il vostro secondo disco, “Celebrate The Bullet” (Chrysalis, 1981) - uscito esattamente un anno dopo l’album di esordio “Too Much Pressure” (2 Tone Records, 1980) -, creò qualche incomprensione…

«È uno dei miei dischi preferiti, malgrado al momento dell’uscita abbia generato più di un malinteso… La canzone che dà il titolo all’album è ironica ed è indirizzata a coloro che per risolvere i problemi del mondo prediligono fucili e pallottole, invece di parole e diplomazia…».

Cosa ascoltavate all’epoca?

«Il nostro raggio d’azione era piuttosto ampio...».

Quali motivi si celano dietro al primo scioglimento della band, avvenuto nel 1982?

«Alcuni comportamenti inadatti...».

Il 6 ottobre sarà pubblicato “Daylight” (DMF Records), il vostro nuovo album...

«Dal 1979 a oggi abbiamo pubblicato dodici dischi. Questo è il tredicesimo. Come ti dicevo, noi continuiamo a combattere contro i mali del mondo. Anche con “Daylight”, da cui trasuda speranza. Speranza per un futuro migliore».

Cosa vuoi anticipare a coloro che assisteranno al concerto in programma questa sera?

«Nella setlist non mancheranno i pezzi più significativi di “Too Much Pressure”, “Celebrate The Bullet” e “Subculture” (DMF Records, 2015). Nel contempo, presenteremo in anteprima quattro tracce del nuovo disco, compreso il singolo “Frontline”, pubblicato lo scorso mese di luglio. Il pubblico assisterà a uno show che mira a solleticare le cellule del cervello e le suole delle scarpe…».

Prevendita: biglietteria.ch

 

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