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CANTONE/STATI UNITISebastiano, un attore ticinese a Los Angeles

27.01.17 - 06:00
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il giovane attore ticinese Sebastiano Pestoni, in California da circa un anno a inseguire il suo sogno fatto di celluloide
Sebastiano, un attore ticinese a Los Angeles
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il giovane attore ticinese Sebastiano Pestoni, in California da circa un anno a inseguire il suo sogno fatto di celluloide

MONTE CARASSO/LOS ANGELES - Lo abbiamo visto recitare in “Take Control - Tu hai il controllo” (Svizzera, 2015) di Marco Bitonti e ora Sebastiano (23 anni, di Monte Carasso) è il protagonista della web-series comica - scritta e diretta a Los Angeles da J.P. Rother - “HollyLand”, i cui episodi sbarcano in rete ogni mercoledì. Il prossimo, il terzo, nonché l’ultimo girato a Griffith Park, approderà sul canale YouTube JohnnyFacestheMusic il 1. febbraio alle 21.

Sebastiano, quando hai incominciato ad appassionarti al cinema?

«Ho iniziato a fare teatro da ragazzino con un piccolo gruppo a Monte Carasso. E dopo due anni e due spettacoli la passione era più che viva...».

Vuoi raccontarmi l’esperienza di “Take Control”?

«Prima avevo girato solo cortometraggi amatoriali con amici, quindi essere su un vero set e vedere i meccanismi di un film è stato grandioso. Inoltre, fortunatamente, l'ambiente era professionale, ma allo stesso tempo rilassato e amichevole; Joel Fioroni, il produttore, e Marco Bitonti hanno fatto un gran lavoro. È stata una bellissima esperienza».

Da circa un anno vivi a Los Angeles: quali le maggiori difficoltà nel ritrovarti catapultato in questo nuovo mondo?

«Non credo di essere un ragazzo di città. Los Angeles ha davvero tanto da offrire e ci sono posti meravigliosi, ma alcune abitudini sono difficili da cambiare. Il traffico è ad un altro livello, il formaggio è piuttosto caro ed è illegale bere una birra in strada… Anche se per questo, forse, siamo noi l'eccezione. A parte gli scherzi, penso che essere circondato da montagne e vivere in una realtà più piccola siano le due cose più difficili da lasciare a casa».

Come sei arrivato a vestire il ruolo del protagonista nella web-series “HollyLand” di J.P. Rother?

«Ero tecnico luci e lui era tecnico audio per una pièce teatrale. Abbiamo fatto amicizia, cominciando a condividere idee e a scrivere una sceneggiatura. Per il momento è ancora una piccola web-series, ma abbiamo piani su come portarla al prossimo livello: magari, chissà, richiamando l'attenzione di piattaforme come Hulu, Netflix e Amazon Prime...».

Chi sono i tuoi punti di riferimento nel cinema?

«Tarantino è sicuramente nella lista. Christopher Nolan anche, insieme a Wes Anderson. Classici ma non troppo. Per quanto riguarda gli attori, Christian Bale è un'ispirazione tanto quanto Eddie Redmayne. Marlon Brando potremmo chiamarlo un rivoluzionario, quindi fa sicuramente parte dell’elenco. E molti altri che sicuramente sto dimenticando di citare».

A Los Angeles si sogna, si sogna di approdare sui set di Hollywood… È anche il tuo caso oppure prediligi il contesto indipendente?

«Credo che il sogno di ogni artista sia vivere della propria arte. Il dove e il come sono secondari. Chiaramente mi piacerebbe far parte di una grande produzione di Hollywood: sarebbe un sogno, ma il cinema indipendente spesso offre film di ottima fattura che le grandi di Hollywood non sono interssate a produrre».

Ti auguro ovviamente il meglio, ma hai già pensato a un piano B?

«Credo che nessuno voglia mai pianificare un piano B, e il mio credo sia più un piano A2. Amo scrivere. Scrivo principalmente sceneggiature. Corto e lungometraggi. Non sarebbe male riuscire a vedere le parole trasformarsi in immagini sullo schermo di un cinema».

Pensi di rientrare un giorno in Ticino?

«Si, magari presto, magari più in là. Non ho ancora deciso, ma sono piuttosto sicuro che, se un giorno dovessi volere una famiglia, la vorrei in Ticino».

 

 

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