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INTERVISTARon: «Con la musica combatto la Sla e vi svelo di cosa non potrei fare a meno»

13.03.16 - 11:37
A Campione d'Italia sabato sera, il cantautore ha parlato di Lucio Dalla, della Sclerosi Amiotrofica, di talent show e di quell'angelo che ognuno di noi ha accanto.
FOTO CARLO POZZONI
Ron: «Con la musica combatto la Sla e vi svelo di cosa non potrei fare a meno»
A Campione d'Italia sabato sera, il cantautore ha parlato di Lucio Dalla, della Sclerosi Amiotrofica, di talent show e di quell'angelo che ognuno di noi ha accanto.

CAMPIONE D'ITALIA - Ron scende in campo per combattere a suon di musica contro la Sla. Lo ha fatto sabato sera nel Salone delle Feste del Casinò di Campione d'Italia con un emozionante concerto in cui ha ripercorso le tappe più significative della sua lunga carriera. Vecchie perle musicali rimaste intatte, ma anche nuovi brani, come "Aquilone", contenuto nel suo nuovo doppio cd "La forza di dire sì". Un disco di duetti con i più grandi artisti della musica leggera italiana, i cui ricavati andranno all'Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica).

«Sono un grande amico di Aisla - ha raccontato Ron prima di salire sul palco - l'associazione sta cercando in tutti i modi di bloccare questa malattia che ancora oggi non ha un farmaco per curarla. Dobbiamo per forza muoverci. Lo avevo fatto già fatto dieci anni fa con un disco, ma questa volta mi sono mosso con un progetto ancora più forte. Un doppio cd che raccoglie 27 canzoni, di cui 24 duetti con altrettanti artisti dal cuore fantastico che hanno detto si a questa idea».

Come è avvenuta la scelta dei 24 artisti?
«È stato tutto molto istintivo. Desideravo cantare con artisti di cui ascolto le canzoni e che stimo moltissimo. È stato un piacere duettare con loro, e nessuno ha mostrato titubanza di fronte a questo progetto».

Qualcuno ha detto di no?
«Alcuni hanno detto di no. Forse avevano altro da fare».

Tra i duetti, oltre ai grandi nomi, ci sono anche alcuni giovani che arrivano dai talent.
«Non ho mai avuto nulla contro i talent show. Ho apprezzato artisti come Lorenzo Fragola, Marco Mengoni o Emma Marrone. Ho scelto quelli che mi sembrano piu talentosi. E poi diciamo la verità: oggi non si vendono più dischi, e avere tra i duetti artisti giovani che hanno migliaia di followers può essere un ottimo veicolo di promozione. Loro hanno fans che non si lasciano scappare nulla del proprio idolo».

E Ron come si pone con i social media?
«Sono un po' negato, ma li uso spesso. Mi interessa capire come ci si esprime. E tra le tante cose inutili che si possono leggere sui social, spuntano anche aspetti molto interessanti, storie che possono essere spunti per le canzoni».

A proposito di talent, si puo' dire che Lucio Dalla sia stato uno dei primi talent scout della musica?
«Possiamo dirlo senza ombra di dubbio. Lucio diceva sempre che quelli bravi sono per strada, non sono mai in televisione. Amava molto quelli che andavano a bussare a casa sua. Diceva sempre "non ho bisogno di un cantante, ho bisogno di un artista". E lui di artisti ne ha trovati molti come Samuele Bersani, Luca Carboni, gli Stadio».

C'è invece un duetto irrealizzabile?
«Credo che non ci sia nulla di irrealizzabile. Mi piacerebbe però fare un duetto assieme a un artista poco famoso in Italia, ma molto popolare in Inghilterra. Si chiama Damien Rice».

Per ogni artista ogni canzone è un bambino. Si amano tutti allo stesso modo questi bambini?
«Ci sono canzoni che mi rappresentano più di altre, perché magari sono più simili alla mia storia. Ho debuttato a 16 anni nel 1970. Ho attraversato valli meravigliose, ma anche luoghi oscuri e buche profonde. So cosa vuol dire il successo, ma conosco anche l'insuccesso, i momenti bui».

Di cosa oggi non riuscirebbe a fare a meno?
«Non potrei fare a meno del palco. Se potessi starci sempre sarebbe una gioia infinita. È lì la mia dimensione».

Ma tutti quanti hanno davvero un angelo, come cantava in una sua canzone?
«Assolutamente si. Il suo lo vedo ora accanto a lei».

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