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INTERVISTAAnna Mazzamauro arriva con "Nuda e Cruda": «Tranquilli, sarò più cruda che nuda»

22.02.16 - 06:00
L'attrice romana in scena al Lac: «Bisogna avere dei progetti nella vita, sennò muori»
Anna Mazzamauro arriva con "Nuda e Cruda": «Tranquilli, sarò più cruda che nuda»
L'attrice romana in scena al Lac: «Bisogna avere dei progetti nella vita, sennò muori»

Anna Mazzamauro non è solo la signorina Silvani, donna dei sogni del ragionier Fantozzi. Attrice poliedrica del teatro e del cinema italiano, dotata di una simpatia travolgente e di una fisicità atipica (come ama dire lei), Anna Mazzamauro sarà in scena il 26 febbraio al Lac di Lugano con lo spettacolo da lei scritto e interpretato “Nuda e Cruda”.

Qual è stata la scintilla che l'ha fatta diventare un'artista?

«Sono nata con questa deformazione, fisica e mentale (ride). Non volevo diventare un’attrice, ma volevo esserlo. Premetto che io non so fare nient'altro: non vorrei sembrare esuberante ma credo che ognuno abbia un talento naturale. Io ho questo e l'ho sempre saputo senza mai pensare a un piano B. Già a sei anni preparavo le locandine dei miei spettacoli, cambiandomi il nome da Annamaria ad Anna. I miei genitori non capivano da dove venisse questa tenacia e questo talento. Mio padre era molto restio e continuava a dirmi “No, perché no!”. Mia madre, invece, mi appoggiava anche se temeva che avrei ricevuto infinite delusioni.  Io la rassicuravo dicendole “Stai tranquilla, tanto ci riesco”. Mi hanno fatto studiare dalle monache pensando che avrebbero esorcizzato questo fuoco sacro che mi ardeva dentro, e invece è successo esattamente il contrario: di nascosto dalle suore studiavo recitazione abbracciata alla radio ascoltando Gassmann. Da lì non ho mai mollato e ho continuato a seguire questa vocazione.  Bisogna avere dei progetti nella vita. La vita è progettare sennò muori».

Come è nata l'esigenza di scrivere lo spettacolo “Nuda e Cruda” ?

«Per me scrivere è come una seduta psicoanalitica: mentre gli altri lo fanno spesso con un personaggio in relazione con gli altri io sono in relazione con me stessa e quindi diventa ancora più difficile. Io non mi definisco una “one woman show”, sono semplicemente un'attrice che sta da sola sul palcoscenico, ballicchio, canto in modo “intonato e quadrato” sulle note scritte da Amedeo Minghi come se fossero un monologo. Non mi interessa essere una del “bel canto”, io interpreto una canzone, per cui mi interessa trasmettere l'emozione del brano».

Il titolo è forte, perché “Nuda e Cruda”?

«Vorrei rassicurare tutti che sarò più cruda che nuda (ride), perché sennò non viene nessuno. Chiaro che il concetto di “nuda e cruda” ha un altro significato, ovvero quello di affrontare la verità anche se non è mai ben accetta quando la si dice. Stando da sola sul palco ho la possibilità di far riflettere e di far cambiare il punto di vista. Do emozioni e parlo di avvenimenti di cronaca che spesso in televisione vengono strumentalizzati e trattati superficialmente con l'unico scopo di dare la notizia che faccia il botto. Penso per esempio allo stupro».

Che onda segue lo spettacolo?

«Ci sono sussulti diversi nella vita: simpatie, antipatie, elogi, drammi, sincerità, menzogne. Nello spettacolo modulo tutti questi ingredienti in modo da suscitare l'emozione che inizialmente può rilassare lo spettatore, mentre poi, improvvisamente, gli do un cazzotto nello stomaco. In questo modo, tu che mi guardi riesci ad accettare di più quel pugno perché poco fa hai riso e speri di ridere ancora. Fondamentale per me gli applausi e le risate sono stupende, ma il silenzio lo amo, evoca emozioni, immagini, presenza».

Si è mai sentita imprigionata nel ruolo della signorina Silvani?

«La signorina Silvani fortunatamente e sfortunatamente è la mia cornice perché devo a lei il fatto che mi riconoscano tutti. Però devo anche a lei il fatto di aver faticato molto di più: ho interpretato il Cyrano de Bergerac (non ho nemmeno avuto bisogno del trucco per il naso), ho fatto tutto Neil Simon e ho portato in scena lo spettacolo su Anna Magnani. La signorina Silvani ha sempre una forte eco dentro di me di cui ogni tanto mi compiaccio. Nello spettacolo “Nuda e Cruda”, infatti, racconto di come sono stata scelta per interpretare la Silvani, del provino, del primo ciak. Il pubblico ride un sacco e dopo, piano piano, lo porto nel mondo del teatro che amo visceralmente». 

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