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INTERVISTAFantozzi arriva a Lugano e si toglie qualche sassolino dalla scarpa

21.10.15 - 06:09
Paolo Villaggio sarà al palazzo dei Congressi e presenterà "A ruota libera". Ne avrà per tutti. Senza peli sulla lingua. Oggi si racconta in un'intervista e ci svela come si immagina il suo funerale
Fantozzi arriva a Lugano e si toglie qualche sassolino dalla scarpa
Paolo Villaggio sarà al palazzo dei Congressi e presenterà "A ruota libera". Ne avrà per tutti. Senza peli sulla lingua. Oggi si racconta in un'intervista e ci svela come si immagina il suo funerale

LUGANO - È un'icona della comicità italiana, della tv e del cinema, noto al grande pubblico come il ragionier Fantozzi. A 82 anni Paolo Villaggio non solo è in forma, ma ha anche voglia di dire la sua e festeggiare il 40esimo del suo personaggio più popolare parlando "A ruota libera". Lo farà nello show in arrivo a Lugano (Mercoledì 18 Novembre al Palazzo dei Congressi - posti su Biglietteria)  con un monologo satirico su costume, attualità e politica del nostro tempo, ma anche sulla sua vita privata. D'altra parte di sassolini nella scarpa da togliere, a quanto pare, ne hanno tutti.

"Fantozziano" è un temine entrato nel linguaggio comune. Insomma ha inventato non solo un personaggio, un modo di parlare, una maschera, ma un genere in grado di dipingere un preciso spaccato dell'italia. Come è cambiato il condominio italiano da allora?
"In tutti c'è un po' di Fantozzi che, in fondo, è più un personaggio tragico. Il condominio è cambiato esteticamente, peggiorato, ma la gente è quella. Non si cambia".

Lei si è definito un perdente, come il suo personaggio, oltre che un pessimo attore. Il suo è semplice masochismo o è a caccia di complimenti?
"Mi piacciono i complimenti, anche se mi imbarazzano. Su di me posso dire che ho avuto fortuna e un po' di talento. Poco".

Perdente è pure l'uomo medio che descrive... O forse l'uomo in generale. Qual è il messaggio che Fantozzi ha cercato di lanciare e quale è il messaggio che Villaggio vuole lanciare oggi?
"Lo stesso: di non darsi mai per vinti. Fantozzi, per esempio, ha grande volontà. Oggi è tutto molto difficile, sono molto preoccupato per i giovani e per il futuro che troveranno".

L'umorismo finissimo dei primi Fantozzi oggi ha degli eredi?
"Non credo".

Si è mai sentito posseduto da questo suo personaggio tanto da non potersene liberare?
"No, mai. Ho fatto tante altre cose".

Oggi parla "A ruota libera"(è il nome che ha dato al suo tour teatrale). Quali sono i sassolini nella scarpa che ha scelto di togliersi?
"Lo vedrete a teatro. Non amo anticipare".

Tra i suoi colleghi storici chi ricorda con affetto e chi invece le è sempre stato un po' sulle scatole?
"Con affetto Tognazzi. Sulle scatole? Gigi Reder, ossia il ragionier Filini".

Fantozzi a parte, ha lavorato con Fellini, la Wertmuller, Monicelli, Salvatores... C'è un film che ricorda con particolare trasporto?
"Sicuramente 'Il segreto del bosco vecchio' di Ermanno Olmi".

Villaggio è di destra o di sinistra? Le sue recenti dichiarazioni sugli immigrati "Vanno sfamati in Africa", l'avvicinerebbero verso casa Salvini...
"Ma quale destra e sinistra... Sono anarchico!".

A Locarno, con il film Azzurro, da Piazza Grande disse vaffanculo alla Svizzera. Oggi vaffanculo a chi lo vorrebbe dire?
"Fanculerei tanti, ma non lo voglio dire. Arriverebbero troppe querele".

In passato ha fatto anche parecchia TV. Oggi le piace la TV che vede?
"Non guardo tv se non il calcio".

Meglio famoso, ma solo, o sconosciuto ma in compagnia?
"Meglio famoso".

Una sua pièce teatrale aveva un curioso titolo: «Vorrei tanto andare al mio funerale». Come se lo immagina questo funerale?
"Il mio funerale? Con tanta gente imbucata che fa finta di dispiacersi, sperando in un buffet, come da tradizione americana".

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