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LUGANOIl ritorno dell'uomo delle caverne che parla d'amore

05.10.15 - 07:03
Intervista a Maurizio Colombi, protagonista di Caveman, uno show che ha girato il mondo
Il ritorno dell'uomo delle caverne che parla d'amore
Intervista a Maurizio Colombi, protagonista di Caveman, uno show che ha girato il mondo

LUGANO - L’eterno incontro/scontro tra uomo e donna. Le manie, i difetti, i differenti modi di pensare e agire. Non sopportarsi ma non saper viviere l’uno senza l’altro. È su un tema vecchio come il mondo, ma sempre attuale, che si basa lo spettacolo Caveman, esilarante show sul rapporto di coppia, che tornerà, sempre con Maurizio Colombi, il 16 ottobre al Palazzo dei Congressi di Lugano.
Il tema del monologo è nato negli USA e scritto da Rob Becker; è stato esportato in trenta paesi in tutto il mondo, ed è già stato visto da oltre 10 milioni di persone. Solo a Milano lo spettacolo ha raggiunto la cifra record di quasi 100’000 spettatori in 110 repliche.

Intervista a Maurizio Colombi, protagonista dello show.

Che tipo di spettacolo vedremo?

È uno spettacolo da gallina dalle uova d’oro, perché tratta un argomento che è stato ripreso da un sacco di comici, però è trattato in un modo direi geniale. Si basa sulla teoria che l’uomo nella preistoria era un cacciatore e la donna una raccoglitrice, per cui nell’arco della storia hanno sviluppato delle esigenze diverse: nella cultura dell’uomo ha prevalso la trattativa, mentre in quella della donna la collaborazione. Nello spettacolo parlo anche della prontezza di riflessi che gli uomini hanno sul monoargomento e la difficoltà che hanno invece ad affrontare due argomenti contemporaneamente, mentre le donne ci riescono benissimo. Per cui faccio un po’ una gara in teatro tra uomo e donna.

Il pubblico come reagisce?

Lo spettacolo è molto interattivo col pubblico e si è evoluto negli anni, per cui ci sono sempre argomenti diversi e che crescono anche grazie al pubblico stesso che li suggerisce. A volte mandando un’email, a volte vengono a trovarmi in camerino.
Devo dire che specialmente in Svizzera il pubblico è super reattivo, e partecipa in modo incredibile; e non so bene da cosa dipenda, forse dall’evoluzione maschile o femminile che in Svizzera avviene diversamente dal sud Italia piuttosto che in altri posti.

Dal punto di vista dello spettacolo, come descriveresti la donna e l’uomo?

La donna è una persona che si è evoluta con delle caratteristiche tali che oggi riesce a fare cose più velocemente e contemporaneamente di quelle che fa l’uomo. Però allo stesso tempo non riconosce i limiti dell’uomo.

Come ci si prepara ad uno spettacolo che ha già avuto successo altrove? Si è maggiormente sotto pressione?

Si, anche se bisogna dire che non dappertutto lo spettacolo ha avuto successo, ad esempio in Messico o in altri paesi dell’est Europa non è andato bene, e forse dipende proprio dal rapporto che c’è in quei paesi tra uomo e donna. Devo dire però che l’edizione italiana è andata a gonfie vele, e nel 2013 ho vinto il premio come miglior Caveman nel mondo. Essendo regista ho inserito delle cose un po’ più da spettacolo, e adesso la mia versione è ripresa anche a Londra e a Las Vegas.

Nella società di oggi vincono gli uomini o le donne?

Alla fine le donne ne escono vincitrici, io nello spettacolo erigo loro un monumento. Gli uomini invece sono un po’ giustificati dal fatto che sembrano molto stronzi ma in realtà sono così perché è la loro natura che li porta ad essere in un certo modo.

È un monologo nato negli Stati Uniti e poi esportato in 30 paesi nel mondo. Gli uomini e le donne si comportano alla stessa maniera ovunque?

Non lo so, bisognerebbe farci uno studio. Probabilmente se porti lo spettacolo in Arabia Saudita, essnedo un po’ provocatorio, non è ben accetto. Dipende da che tipo di società c’è intorno, però nella società occidentale il rapporto di coppia rende un po’ tutto il mondo paese.

Lo spettacolo è stato visto da quasi 150’000 persone. Ti aspettavi tutto questo successo?

Assolutamente no. Poi in Italia lo spettacolo Caveman è arrivato relativamente tardi rispetto agli altri paesi, per cui sono ancora più soddisfatto. Noi siamo un popolo un po’ controverso, molto legato alla chiesa, alla tradizione e alla famiglia, e nello spettacolo la famiglia la fa da padrone. Infatti le maggiori interviste me le ha fatte Famiglia Cristiana.

Per concludere, che idea ti sei fatto degli uomini e delle donne?

Che l’uomo e la donna sono due creature con valori così diversi che alla fine uniti creano un legame che è più forte degli stessi. Quando siamo insieme abbiamo un valore maggiore e dobbiamo cercare di mantenerlo e consolidarlo. Stare insieme è una forza.

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