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L'attore si è aperto a Vanity Fair svelando un passato turbolento, fatto di droga, sesso e abusi sessuali
ROMA - Luca Barbareschi ha avuto un passato turbolento fatto di droga e sesso, tipico di chi è stato vittima di abusi sessuali.
L'attore e conduttore televisivo si è aperto in un'intervista fiume a Vanity Fair tracciando un parallelismo tra la sua infanzia e la recente rivelazione del rampollo degli Agnelli, Lapo Elkann che ha confessato di essere stato vittima di abusi sessuali.
«L’ho trovato un atto di grande coraggio per uno che appartiene a una famiglia così complicata. E non ho dubbi che sia sincero, perché ha quell’iter di autodistruzione tipico di chi è stato vittima di quel genere di violenze. È un problema su cui ho lavorato tanto, prima su di me, e poi attraverso la fondazione che ho creato per aiutare le vittime».
Barbareschi è rimasto talmente colpito dalla confessione di Elkann da averlo poi contattato telefonicamente per suggerirgli un gruppo di terapia al quale partecipa da anni.
«L’ho chiamato e gli ho raccontato la mia esperienza. Ho partecipato spesso alle riunioni degli AAA (All Addicts Anonymous, il programma che cura ogni tipo di dipendenza, ndr) e sono convinto che funzionino per chi, come me, ha passato la vita a farsi del male».
L'attore è stato infatti vittima da piccolo di violenze sessuali, come aveva già dichiarato in passato, e per molti anni si è rifugiato negli eccessi e nella tossicodipendenza.
«Cocaina, alcol. Ho provato tutto», ha dichiarato Barbareschi che si è spinto in là anche col sesso. «Non è bello sconvolgersi e ritrovarsi il giorno dopo nel letto di qualcuno che non sai neppure chi sia. Inoltre, col tempo, ho capito che la trasgressione arriva a un punto di stallo. Lo puoi fare in due, in tre, con un altro uomo, un trans, ti leghi. Ma più in là di tanto non puoi andare».
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