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Tra i 400 ragazzi che si sono presentati pochi sfoggiano cultura e talento intellettuale
MILANO - Gli aspiranti Velini di Striscia la Notizia sono belli, aitanti e pure laureati ma alla parola «libro» tremano di paura.
Un giornalista di La Stampa.it è andato a sbirciare durante il primo giorno di casting dei Velini per la nuova edizione del tg satirico tenutisi a Cologno Monzese e ne ha sentite delle belle.
Balzano subito all'occhio le caratteristiche del tipico aspirante showman: in genere si tratta di laureati, molti ragionieri e periti che non svoglono una professione legata ai loro studi perchè hanno subito intrapreso la carriera di modelli. La maggior parte di loro viene dalle piccole province del Sud e del Nord, come Ascea, Pevergnano e Besano e partecipando ai casting sognano il successo e la fama, come ammette Pietro R. che non nasconde di sapere a malapena l'italiano.
«Solo dialetto salernitano, che ora ripulisco al Centro teatro attivo di Milano, ma non lo voglio perdere del tutto perché uno deve essere fiero del posto da cui viene». Un altro tratto in comune tra i 400 aspiranti velini - che in una sola settimana dall'apertura dal bando hanno risposto all'annuncio per i casting - è un'idiosincrasia verso i libri e la cultura in genere. Infatti alla domanda: «Quale libro hai letto?» . Di solito segue un lungo silenzio con risposte più o meno improvvisate. D'altronde come dicono gli stessi selezionatori i ragazzi hanno per lo più una funzione "decorativa" all''interno del programma e quello che realmente conta nella selezione è il fatidico "stacchetto".
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