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Partono le polemiche da parte dei concorrenti in gara per la scarsa visibilità concessa alla musica. La kermesse secondo il cantautore? Un talk show ad uso esclusivo di Celentano.
SANREMO - Accorato lo sfogo di Francesco Renga che non ci sta a far da sbiadita comparsa al Festival di Sanremo. Facciamo un passo indietro e ripercorriamo velocemente lo start-up dell’attesa kermesse di musica italiana, cominciata zoppicando tra malattie e infortuni.
La prima a dare forfait è stata la sexy valletta Ivana Mrazova, colpita da un furioso torcicollo che l’ha costretta a letto con tanto di collarino. Il giorno prima era toccato a Noemi, Luca Bizzarri e Samuele Bersani, poi ripresisi grazie ad un efficace pronto intervento. Sembra che proprio a causa del dietrofront della modella ceca, Gianni Morandi abbia avuto la brillante idea di “raddoppiare” l’intervento di Adriano Celentano, ribattezzato, il predicatore del Festival.
Con il suo monologo durato circa 50 minuti il molleggiato ha letteralmente messo in ombra i quattordici artisti in gara che, storicamente, hanno sempre avuto un ruolo centrale nella premiere della manifestazione canora. La più importante kermesse musicale italiana è diventata un comizio politico. Ed ecco quindi che scattano le polemiche da parte dei concorrenti in gara costretti a fare da sfondo al “castigatore” che tiene banco incurante del focus della trasmissione.
Il primo a fare “outing” è Francesco Renga, che, esasperato, dichiara: "Cinquanta minuti senza interruzioni? Mi sembra eccessivo uno spettacolo di cinquanta minuti all’interno di Sanremo. Facciamo la cornice di Celentano. Direi che non contiamo una beata fava".
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