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ITALIADonatella Versace contro la serie tv sul fratello Gianni: «Non la vedrò»

11.01.18 - 16:03
'The Assassinatin of Gianni Versace' racconta la morte dello stilista italiano
Bang ShowBiz
Donatella Versace contro la serie tv sul fratello Gianni: «Non la vedrò»
'The Assassinatin of Gianni Versace' racconta la morte dello stilista italiano

MILANO - Dal 19 gennaio andrà in onda la seconda stagione della serie tv 'American Crime Story'. Si tratta di nove episodi che raccontato la morte dello stilista italiano Gianni Versace, dal titolo 'The Assassinatin of Gianni Versace'.

La sorella della leggenda della moda, Donatella Versace, non ha alcuna intenzione di vedere le puntate che andranno in onda, in aperta opposizione ad un progetto che non ha mai supportato.

«Io non l'ho vista e non la vedrò perché anche dopo tanto tempo fa sempre male vedere Gianni rappresentato in maniera non veritiera», ha spiegato al quotidiano 'La Stampa'. «Dopo la morte di mio fratello sono stati pubblicati tantissimi libri pieni di speculazioni e bugie. Abbiamo fatto causa a tante case editrici e per la verità le abbiamo vinte tutte. Ma a un certo punto abbiamo dovuto fermarci perché difendere la memoria di Gianni nei vari tribunali era diventato un lavoro a tempo pieno. Bisognava andare avanti e farsene una ragione», ha aggiunto Donatella.

La Versace ha poi ripercorso i difficili momenti seguiti alla notizia dell'omicidio del fratello. «Stavo preparando la nostra sfilata e da South Beach mi arrivò la telefonata di Gianni: per lui erano le 8 del mattino, e stava andando come sempre a comprare i giornali e a bere un caffè. Mi disse, ti richiamo dopo», ha raccontato.

«Dopo invece mi telefonarono per annunciarmi che Gianni era stato ferito da un pazzo ed era stato ricoverato in ospedale. La sfilata continuava e io mi feci dare il telefono dell'ospedale di Miami: telefonai e mi passarono il medico che lo aveva accolto, mi disse subito: 'È morto pochi minuti fa'. Era la fine di tutto, della nostra famiglia, dei nostri affetti, della nostra impresa, della nostra passione per un lavoro che ci rendeva felici. Eravamo tutti perduti», ha concluso.

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