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SUPSIA caccia di geocache

04.11.14 - 06:00
A colloquio con uno studente in Ingegneria meccanica del Dipartimento tecnologie innovative
A caccia di geocache
A colloquio con uno studente in Ingegneria meccanica del Dipartimento tecnologie innovative

Chi sei?

"Sono Philippe Senn, ho 23 anni e abito a Cureglia".

Studente Bachelor in?

"Ingegneria meccanica, terzo anno".

Quali sono i tuoi hobby?

"Dai tempi del liceo pratico il “geocaching”, un tipo di caccia al tesoro con GPS che mi permette di stare all’aria aperta e di scoprire posti incantevoli. I partecipanti, detti hiders, nascondono il tesoro “geocache” e pubblicano on-line le coordinate del luogo segreto. Una volta trovata la scatolina è possibile lasciare un messaggio al suo interno. In tutto il mondo ci sono più di 2,5 milioni di geocache nascoste nei luoghi più impensabili".

Come definiresti la tua esperienza in SUPSI?

"In passato, ho frequentato la facoltà di Ingegneria meccanica di un ateneo della nostra Confederazione. In quel contesto, con più di 600 studenti al primo anno, non c’era la possibilità di interagire direttamente con i professori e gli altri studenti. In SUPSI, al contrario, ho da subito instaurato un contatto diretto con docenti e colleghi. Sono dell’opinione che anche in un contesto universitario l’aspetto “umano” sia fondamentale per la buona riuscita."

Dove ti vedi tra cinque anni?

"Vorrei lavorare nell’ambito dell’analisi e della ricostruzione degli incidenti stradali".

Il tuo slogan di vita?

"Mi piace affrontare la quotidianità seguendo il pensiero di Albert Einstein “È meglio essere ottimisti ed avere torto piuttosto che pessimisti ed avere ragione”".

 

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