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La scelta vegetariana è spesso vista da molti come un'alimentazione con conseguenze negative per la salute. Ma è davvero così?
Per prima cosa si deve distinguere il vegetariano che non mangia la carne (e neppure il pesce) ma si nutre di derivati animali come il latte e le uova, dal vegano che invece elimina dalla dieta anche questi cibi.
La filosofia alimentare vegetariana rappresenta una minoranza di persone in costante aumento. Stime non ufficiali indicano un dato compreso tra il 5 e il 9% della popolazione svizzera. In Italia e in America i “veg” sono dati attorno al 5% della popolazione.
Dal punto di vista alimentare, per la scelta vegetariana non vi è alcun deficit proteico, poiché è l’uovo e non la carne la proteina di riferimento (apporto di proteine nobili). Le uniche possibili carenze alimentari sono legate all’apporto di vitamina B12 e del ferro. Mentre la prima è disponibile in latticini e uova (rappresentando un problema solo per i vegani), l’apporto di ferro può essere garantito dal consumo di legumi e di alghe, in aggiunta alle classiche verdure. Per il resto scegliere un’alimentazione “verde” porta a valori inferiori di grassi saturi, trigliceridi e colesterolo. Attenzione però a non eccedere con i carboidrati e gli zuccheri.
Quindi nessun problema serio per i vegetariani, anche se la via più condivisibile ed equilibrata, per una nutrizione salutare, sembra quella scelta dai “flexitarians”, coloro che includono nella loro alimentazione la carne, ma solo 1-3 volte alla settimana, sostituendola nei pasti principali con formaggi magri, uova e legumi. Essere Veg o “flexitarians” non significa solamente aver fatto una scelta alimentare, ma uno stile di vita più sobrio, consapevole e rispettoso dell’ambiente. Per esempio, a pranzo, preferire agli insaccati un gustoso panino alla feta.
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