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PRO JUVENTUTEQuando i giovani non sanno più... piegare un foglio

31.08.17 - 07:00
Alcuni piccoli gesti quotidiani sembrano non essere più così "naturali" per i più piccoli
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Quando i giovani non sanno più... piegare un foglio
Alcuni piccoli gesti quotidiani sembrano non essere più così "naturali" per i più piccoli

Un bel pomeriggio d'estate mi ritrovo a chiacchierare con una giovane insegnante di scuola elementare. La discussione si insinua nei meandri dell'educazione, delle infinite opportunità che essa offre, delle difficoltà che essa impone. Un'osservazione mi colpisce… La giovane docente mi fa notare che, sempre più spesso, i pupi non sono più capaci di fare alcune cose, anche apparentemente molto semplici, quali – ad esempio – piegare un foglio. Che significa piegare un foglio? C'è della motricità, della precisione nello sguardo e quindi dell'osservazione, della pazienza, c'è cura del gesto e altro ancora… Tutto ciò sembra pian piano stia scomparendo. E cosa stiamo perdendo? E a beneficio di che altro?

Queste domande potrebbero sembrare questioni di lana caprina, ma a pensarci bene stanno a significare che stiamo vivendo un periodo di passaggio assai importante da qualcosa verso qualcosa d'altro. E i passaggi, le transizioni, sono sempre qualcosa che impone attenzione, cura, intelligenza interpretativa. Guai a lasciarsi cogliere impreparati, anche su questioni (solo) apparentemente marginali come quella legata alle abilità che un bambino sta sviluppando, e che si riverberano sul suo profilo di personalità, sul suo carattere, sulla sua tempra (poiché precisione, attenzione, osservazione, pazienza e molto altro ancora, non hanno ovviamente solo a che vedere con il – per quanto semplice – gesto legato al piegare un foglio).

Noi adulti, genitori e non, non possiamo far finta di nulla e dire che se i tempi cambiano anche le abitudini cambiano, punto e basta. Certo, l'uso intelligente di un cellulare consente di sviluppare positivamente alcuni aspetti del carattere, dell'intelligenza e della personalità di un bambino e di un giovane; che questo non diventi però l'unico sistema di riferimento educativo a cui appoggiarsi è una responsabilità che noi adulti, genitori e non, dobbiamo assumere.

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