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Il valore educativo che queste iniziative comportano è alto, sia per i bambini che per i genitori
L’estate è ormai iniziata, e forse anche sul piano meteorologico. Che si fa oggi? Domanda facile da porre. Un po’ più difficile da formulare se la situazione è del tipo: papà e mamma al lavoro; figli… dove? Le occasioni, in verità sono molte. Prendiamone una tra le tante: quella delle colonie, dei soggiorni e dei campi estivi di vacanza.
Al di là del valore educativo che questa esperienza sorte per i bambini (e, forse soprattutto, per i genitori, che imparano a staccarsi pian piano dai loro figli... ma questo è un altro discorso), proviamo a vedere qual è il contributo in soldoni dei giovani monitori e dei giovani che lavorano come personale ausiliario nelle colonie, al paese (alle famiglie e allo stato); facciamo qualche calcolo: quanti sono i giovani che vanno in colonia ogni anno e che si cimentano in attività di animazione o quale personale di servizio? Circa cinquecento (ma in verità sono molti di più). Quanti giorni lavorano? Beh… diciamo pure che lavorano (per essere prudenti) sull’arco di quarantacinque giorni, per (anche qui, per stare prudenti) una decina di ore al giorno. Quanto può essere pagata un’ora di lavoro a questi giovani? Stiamo bassi e diciamo: venti franchi all’ora… E facciamo allora il conto: cinquecento giovani per quarantacinque giorni per dieci ore per venti franchi. Risultato? Provate a fare voi il calcolo… E allora dove sta la verità? Da parte di chi dice che le politiche dell’infanzia e della gioventù extrascolastiche costano troppo o da parte di chi, invece, giovane, senza nulla reclamare e senza null’altro pretendere che una sana e formativa esperienza, tutti gli anni contribuisce in maniera concretissima nel sostenere le famiglie e nello stare accanto ai bambini e i giovani in maniera intelligente e saggia? Buona estate a tutti.