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VALLESERodin e Giacometti alla Fondazione Gianadda di Martigny

22.07.19 - 08:57
Nuova ed esclusiva mostra sviluppata dal poliedrico Léonard
Foto di Stefano Ember
Il giardino delle scultura alla Fondazione Gianadda
Il giardino delle scultura alla Fondazione Gianadda
Rodin e Giacometti alla Fondazione Gianadda di Martigny

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Nuova ed esclusiva mostra sviluppata dal poliedrico Léonard

MARTIGNY – Dal 27 giugno al 29 novembre, alla Fondazione Pierre Gianadda di Martigny più di 130 opere illustreranno echi, parallelismi e possibili derivazioni che legano il lavoro dei due artisti, spaziando dal marmo al bronzo, dalle piccole alle grandi dimensioni. Un progetto reso possibile dalla collaborazione della fondazione svizzera con il Musée Rodin e la Fondation Giacometti di Parigi, depositari dell’eredità degli scultori da cui arriverà il prezioso corpus espositivo.  

Rodin è considerato il padre della scultura moderna, Giacometti l’essenza del Modernismo in scultura: per la prima volta una mostra mette direttamente a confronto opere di una ‘coppia’ davvero speciale, al di là di stili e riferimenti storici differenti, spunti, pratiche e temi comuni.

A Martigny lo scopriamo in un percorso ricco e ben documentato, un doppio viaggio che attraverso i rispettivi capolavori passa in rassegna i temi comuni in questa inattesa coppia di artisti. Dalle sperimentazioni sul modellato, cruciali nell’opera di entrambi, alla tipologia del gruppo scultoreo, fino alle fonti di ispirazione - “tutta l’arte del passato, di tutti i periodi, di tutte le civiltà, si erge improvvisamente davanti a me, tutto è simultaneo, come se il tempo sostituisse lo spazio”, scrisse Giacometti. 

Molto particolari sono, a mio avviso, le sezioni dedicate alla deformazione dei corpi e all’uso creativo del caso e dell’incidente, intesi come occasioni per aprire nuove vie per la scultura: per esempio il celebre Homme au nez cassé di Rodin e le tante figure rotte che Giacometti conservava gelosamente nell’atelier di rue Hyppolite-Maindron. 

La Fondation Gianadda a Martigny è un’istituzione culturale di fama internazionale con svariati interessi. L'offerta del suo museo spazia dalle esposizioni archeologiche fino alle collezioni d'arte e ai concerti, passando per il parco dedicato alle auto d'epoca e alle sculture. Era il 1976, quando l'ingegnere, artista e mecenate Léonard Gianadda ebbe l'intenzione di costruire una casa a Martigny. I lavori di costruzione portarono tuttavia alla luce i resti del più antico tempio gallo-romano della Svizzera. 
Gianadda vi costruì sopra, al posto della casa, un centro culturale e costituì una la Fondazione Gianadda in memoria del fratello Pierre da poco scomparso a seguito di un incidente aereo. Il centro culturale ospita reperti di epoca gallo-romana e 50 automobili d'epoca, i cui anni di costruzione vanno dal 1897 al 1939. Inoltre, si alternano mostre d'arte cicliche, di fama mondiale e concerti. Nel grande parco si può ammirare una vasta collezione di sculture di rinomati artisti del XX secolo.

Siete di passaggio verso la Fête des Vignerons à Vevey, perché non fare tappa a Martigny e completare il programma con una vista al museo Barryland, dedicata ai famosi San Bernardo.

 

Testo a cura di Claudio Rossetti


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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