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VERITÀ IMMOBILIARIAddio inquilino

30.05.19 - 16:23
Lettera aperta di un proprietario immobiliare pentito
Addio inquilino

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Lettera aperta di un proprietario immobiliare pentito

Caro inquilino,
mentre scrivo queste parole sento il loro suono echeggiare nelle stanze vuote dell’appartamento che hai lasciato.

Sono affranto, deluso e amareggiato da come è andata a finire, di non aver detto quello che pensavo e di ritrovarmi qui, seduto sul pavimento freddo del mio appartamento a fissare le lampadine appese al cavo e ricordare i meravigliosi lampadari che avevi scelto per illuminare le tue serate.

Ora che sei fuggito, adesso che non sento più le risate dei tuoi figli dal pianerottolo, capisco quel che ho perso, e non mi resta che scrivere questa frustrazione e condividerla su di un foglio.

RICORDO IL GIORNO IN CUI CI INCONTRAMMO PER LA PRIMA VOLTA

Era una sera d’autunno, ricordo che venisti dopo il lavoro a vedere la mia casa, iniziava a fare freddo ed io ti trattai come se ti stessi facendo un favore. Non avevo nemmeno attaccato la corrente ma eri entusiasta di osservare il tuo nuovo nido illuminandolo con il cellulare.

Non pulivo da mesi e la polvere si respirava nell’aria, tu sorridevi tutto il tempo ed io non vedevo l’ora di andare a casa.

Le tue lecite domande sul condominio e sui vicini le vedevo come un affronto e ribattevo facendoti domande personali sulla tua situazione economica e lavorativa, come se dovessi assumerti o ospitarti nel mio letto.

Ti posi delle domande personali, come se volessi respingere il tuo entusiasmo e tu pazientemente mi rispondevi con sicurezza ed onestà.

Non pensavo finisse così, avrei dovuto farti vivere un’esperienza piacevole, non una ruvida prova da superare.

IO NON IMMAGINAVO TUTTO QUESTO.

Perdonami se quando mi chiedesti di installare la lavatrice in casa io rifiutai. Ero davvero convinto che 5 piani non erano tanti dalla lavanderia ed era uno sforzo necessario. Non riuscivo ad immaginare che tua moglie non poteva lasciare soli i bambini e che i turni vi costringevano a scendere nel piano interrato nelle notti più buie.

NON SAPEVO CHE QUELLA MUFFA FOSSE TOSSICA.

Cercavo invano di dare la colpa alla vostra negligenza, cercavo un colpevole e vi pensavo vivere al chiuso senza mai aprire le finestre, la situazione non era così grave prima, non volevo mettervi in pericolo.

QUESTO BAGNO È ORRIBILE, AVEVI RAGIONE.

Hai pagato la pigione per anni e quando mi hai chiesto di rinnovare i bagni mi sono rifiutato. Dicevi che le piastrelle erano “verde imbarazzante” ed io ribattevo che erano praticamente nuove. Non mi sono reso conto che sono passate già due generazioni e se le immagino a casa mia provo disgusto fino a ridere.

RICORDO TUA FIGLIA E IL SUO GATTINO

Ti avevo scritto una mail, ricordo il formicolio dei polpastrelli di quando battevo energicamente sui tasti per farti più paura. Ero furioso che tua figlia avesse deciso di portare a casa un gattino e di accudirlo senza farsi trovare. Violava il regolamento condominiale ed era inaccettabile. Sento ancora il suo pianto che tuona nella tromba delle scale mentre tu allontanavi il cucciolo e lo portavi al rifugio comunale. Solo ora capisco che alcune regole, negli anni, potrebbero cambiare senza nuocere a nessuno.

QUANDO VOLEVI ANDARTENE TI HO OBBLIGATO A RIMANERE.

Avevi ragione tu, bastava poco per farti restare ed io ti ho fatto pagare ogni centesimo che ho potuto. Non potevi trovare un subentrante per un appartamento in quelle condizioni e hai pagato l’affitto per due case mentre io incassavo i tuoi ultimi risparmi. Pensavo che la legge fosse giusta e ho fato valere i miei interessi, non ho mai pensato a te. Scusami.

ORA CHE TI HO PERSO.

Hai deciso di fuggire dal mio appartamento, sei scappato da qui per andare ad abitare sul confine. Ora cerco un nuovo inquilino con tutte le mie forze ma a nessuno brillano gli occhi come è successo a te la prima volta che hai visto la mia casa.

Perdonami perché solo ora che ti ho perso so quanto vali.

Ora che cammino tra il vuoto che ho dentro e sfioro le fredde pareti sono pronto a cambiare, ma so bene che tu non tornerai. Hai preso il treno senza voltarti per salutarmi, hai proiettato la tua vita in un nido che non è più mio.

Resterò qui, con un contratto di affitto bianco in mano, pronto per essere firmato.

Senza la luce del tuo sorriso spontaneo, senza il suono della penna che scorreva ed incideva il tuo nome sulla linea nera che ora sembra inesauribilmente vuota.

SE SEI UN PROPRIETARIO IMMOBILIARE E NON VUOI FINIRE AD ESSERE L’ARTEFICIE DI QUESTA LETTERA, ASCIUGATI LA LACRIMA, INGOIA IL MAGONE E SALVIAMO LA SITUAZIONE.

Come ben sai il numero di appartamenti NON affittati in Ticino cresce ogni anno.

Nonostante noi di TiAffitto lochiamo serialmente ogni mese decine di appartamenti e continuiamo ad assumere personale in tutto il Catone, questa piaga non sembra contenersi.

Questa ferita nel mercato immobiliare ticinese sembra lacerarsi con il passare degli anni.

COME È POSSIBILE? CHI FU L’ABILE SFIDANTE CHE CON UN FENDENTE SQUARCIÒ IL PRINCIPE DI TUTTI GLI INVESTIMENTI?

La verità è triste, è una sopra tutte e ora te ne parlerò nel dettaglio.

Ecco tutte le conseguenze che hanno piegato il mercato su sé stesso, trafiggendosi da solo senza dover sfidare nessuno.

1. I TASSI DI INTERESSE BASSI
Se sei un investitore immobiliare avrai visto quanto è facile ottenere ottimi interessi sulle ipoteche concesse in questo periodo. Chi ha una situazione economica agevolata in questo momento cerca di comprare casa.

2. I PREZZI DI VENDITA TRATTABILI
I costruttori e i promotori immobiliari in questo momento devono sfruttare l’occasione e accettare le offerte di chi può liberarli dai crediti delle banche per continuare a costruire.

3. LA FUGA OLTRE CONFINE E OLTRE GOTTARDO
La crisi economica, la rivoluzione professionale, la contrazione dei consumi, chiamala come vuoi.
L’unica cosa che importa è che molti hanno perso il posto di lavoro ed ora devono fuggire per trovare un nuovo datore di lavoro, oppure devono accettare salari inferiori e abbassare i costi fissi delle loro abitazioni in affitto.

4. CASE ABOMINEVOLI
Ci sono alcuni appartamenti in Ticino che sembrano ambientazioni di film degli anni 70. Piastrelle verdi, marroni o rosa. Moquette e cucine con le piastre, bagni senza box doccia, senza bidet e lavanderie a gettoni nei Bunker bui e umidicci.

Un buon inquilino è sempre attratto dalle nuove costruzioni e dagli standard abitativi moderni. È disposto a pagare di più per avere le comodità che oggi dovrebbero essere scontate.

5. LA VARIAZIONE DEI PREZZI DI AFFITTO
Si possono fare tutte le previsioni possibili, l’unico dato che secondo noi rimane valido è il prezzo che le persone sono disposte a pagare per il tuo appartamento. Questa è l’unica verità.
Quanto ti hanno offerto? La risposta è il valore di mercato del tuo immobile in questo momento.

Se stai pensando che la banca abbia fatto una valutazione diversa, puoi benissimo chiedere al tuo consulente di trovare un inquilino adatto.

Per oggi mi fermo qui.

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Questo articolo è stato realizzato da Swiss Realty Partners Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.
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