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TARGETBuyer Personas: che cosa sono, come si creano, a cosa servono

23.11.20 - 09:00
Come tratteggiare aspetti personali, lavorativi e psicologici del pubblico, migliorando l’efficacia della pubblicità
Freepik / 8photo
Buyer Personas: che cosa sono, come si creano, a cosa servono

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Come tratteggiare aspetti personali, lavorativi e psicologici del pubblico, migliorando l’efficacia della pubblicità

Una campagna di marketing può essere approfondita, organizzata, coinvolgere competenze e strumenti in perfetta sinergia, ma non sarà mai efficace senza tener conto dell’unica componente davvero fondamentale: le persone. Possiamo chiamarle “pubblico” o “pubblici”, possiamo chiamarle “target”, ma è sempre a loro che rivolgiamo i nostri messaggi, sottolineando come leve di interesse i benefici e i valori del nostro prodotto o servizio.

Molti strumenti digitali, tra cui le piattaforme social, permettono ai creatori di contenuti e agli inserzionisti di ottenere e analizzare moltissime informazioni su chi interagisce con essi. Tuttavia, non sempre dati e di statistiche sono sufficienti a rendere un’idea chiara delle persone con cui dobbiamo confrontarci, dunque la nostra profilazione deve basarsi anche su elementi legati alle emozioni, alla quotidianità, all’individuo visto nella sua interezza.

È in questa fase del lavoro che entra nello studio della domanda previo alle campagne di marketing l’analisi delle cosiddette buyer personas, utili spesso addirittura a capire in che modo sviluppare prodotti e servizi.

 

Che cos’è una buyer persona?

Con il termine “buyer persona” si indica una sorta di ritratto approfondito di ogni tipologia di cliente potenziale, formulato sulla base delle informazioni tratte da ricerche di mercato e approfondimento degli insights a nostra disposizione. Uno degli scopi di tratteggiare delle buyer personas è proprio quello di dare un volto più umano a ciascuno dei nostri target, senza fermarsi all’entità collettiva mossa da determinate caratteristiche socio-economiche e di consumo.

Nell’affinare questi identikit, chi si occupa di marketing riesce a dedurre molte informazioni utili ulteriori, sulla base di un ragionamento induttivo, che permette ai professionisti di immaginare i propri potenziali leads in un contesto verosimile, individuandone le passioni, i fastidi, i problemi, il contesto, le necessità d’acquisto e in termini di customer care, i temi che possano stimolarne l’interesse o il disinteresse.

 

Come si creano le buyer personas?

Questi profili si realizzano, quindi, sviluppando diversi aspetti di carattere personale del potenziale cliente a cui ci stiamo rivolgendo. I primi dettagli da definire sono innanzitutto demografici:

    • Si tratta di un uomo o di una donna?
    • Quanti anni ha?
    • Dov’è nato?
    • Dove vive?
    • Che titoli di studio possiede?
    • È sposato/a? Ha dei figli?

Tutte queste informazioni, nella loro semplicità, possono rappresentare indicazioni importanti nello scegliere come presentare, con le giuste creatività e gli “angoli d’attacco” più efficaci, il nostro prodotto o servizio.

Seguono gli aspetti professionali, anch’essi fondamentali, perché ci danno ulteriore accesso al loro mondo. Magari vogliamo offrire proprio un servizio che possa aiutare nell’ambito del lavoro. In quale ambito lavora? Che posizione ricopre? Che reddito possiede? Che cosa rappresenta, perché e in quali momenti avviene un potenziale acquisto del nostro bene nella sua quotidianità?

Dovremo, inoltre, fare lo sforzo di provare a entrare nella psicologia della persona/personaggio che stiamo ritraendo. Non a scopo “diagnostico”, si intende, ma per capire che tipo di ambizioni abbia, quale sia il suo punto di vista - anche a livello ideologico e politico - e se esso possa rappresentare un fattore di cui tenere conto al nostro scopo. Potremo anche pensare, eventualmente, a quali siano le sue priorità e che cosa possa sollecitarlo emotivamente, o ancora quali ritenga essere i propri ostacoli, gli obiettivi, le paure più o meno razionali.

Infine, ci tornerà utile immaginare da dove attinga le proprie informazioni: magari è solito/a visitare dei blog di settore, magari cerca idee per lo shopping su Pinterest, magari segue degli influencers di cui si fida ciecamente. Sono tutti elementi da soppesare in base, per l’appunto, all’obiettivo per cui stiamo lavorando, alla ragione per cui, in primis, è sorta la necessità di creare una o più buyer personas.

 

Insomma, non si può dire che lavorare in ambito marketing non richieda una buona dose di metodo e di creatività! Troviamo molto interessante il modo in cui, spesso, per essere più incisivi, dobbiamo ricercare la semplicità, proprio come quando proviamo a immaginare chi potrebbe essere interessato alla nostra attività, che mestiere faccia, se abbia una famiglia o meno.

Ci troviamo spesso, nella fase strategica del nostro lavoro, a stilare i profili delle buyer personas, poiché lo troviamo un esercizio indispensabile per centrare gli obiettivi dei nostri clienti. Se desideri il nostro aiuto per definire il tuo target alla perfezione, e poterlo quindi raggiungere, per migliorare il tuo business, contattaci subito: ti forniremo una consulenza gratuita e senza impegno.

 

Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.


Questo articolo è stato realizzato da Linkfloyd Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.
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