In uscita venerdì 14 giugno “Western Stars” (Columbia), il nuovo - e attesissimo - album di Bruce Springsteen
di Marco Sestito
NEW YORK - A sette anni da “Wrecking Ball” (Columbia, 2012) - l’ultimo di inediti - e a cinque da “High Hopes” (Columbia, 2014), il Boss si appresta a pubblicare il suo diciannovesimo disco: forse quello meno springsteeniano di sempre, dentro cui lo troviamo - stando ai tre singoli (tre capolavori) dati alle stampe finora - “Hello Sunshine”, “There Goes My Miracle” e “Tucson Rain” - muoversi a ridosso di arrangiamenti orchestrali di matrice cinematografica, rendendo omaggio al pop e al country-pop d’autore che traghettò l’America dai Sessanta ai Settanta. All’interno delle tre tracce che lo anticipano risuonano Glen Campbell, Burt Bacharach, Roy Orbison...
Ciò che ci attende - stando alla critica internazionale, anche quella più esigente - è un viaggio (sonoro) “Coast To Coast”, suddiviso (complessivamente) in tredici tappe, tredici canzoni, tredici gemme.
«“Western Stars” è un ritorno alle mie registrazioni da solista, con canzoni ispirate a personaggi forti», ha spiegato Springsteen, che, ancora una volta, in sede di produzione si è affidato a Ron Aniello.