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STATI UNITI/CANTONEBlues To Bop: ecco Mr. Sipp

22.08.18 - 06:00
In attesa di vederlo a Blues To Bop - a Lugano dal 30 agosto al 1. settembre e a Morcote il giorno 2 -, ho raggiunto al telefono il chitarrista e cantante Castro Coleman, alias Mr. Sipp
Blues To Bop: ecco Mr. Sipp
In attesa di vederlo a Blues To Bop - a Lugano dal 30 agosto al 1. settembre e a Morcote il giorno 2 -, ho raggiunto al telefono il chitarrista e cantante Castro Coleman, alias Mr. Sipp

di Marco Sestito

McCOMB (MISSISSIPPI)/LUGANO - Dopo una serie di esperienze all’interno di realtà gospel oriented del Mississippi (True Believers, Highly Favored…), nel 2012 Coleman decide di proseguire la sua strada in solitaria, focalizzandosi sulle dodici battute del blues. Tre gli album da solista all’attivo finora - “It’s My Guitar” (CD Baby, 2013), “The Mississippi Blues Child” (Malaco, 2015) e “Knock A Hole In It” (Malaco, 2017) -: un trittico di produzioni di straordinaria fattura, da cui traboccano una sei corde elettrica lubrificata alla perfezione (la lezione del Maestro B.B. King, in primis, risuona più che nitida) e ammalianti modulazioni vocali di impostazione soul. Per cui non è un caso se in questi anni Mr. Sipp abbia fatto razzia di riconoscimenti, aggiudicandosi, tra gli altri, nel 2014, il titolo dell’International Blues Challenge.

Castro, tra pochi giorni (il 25 agosto) spegnerai 42 candeline: una vita completamente immersa nelle sette note, la tua…

Sai, il blues e il gospel vivono dentro di me… Già da bambino, grazie ai miei genitori, ascoltavo un sacco di musica. E dopo avere visto B.B. King in tv, a sei anni ho iniziato a suonare la chitarra…

Chi vorresti citare, oltre a B. B. King, come tuoi principali punti di riferimento?

Beh, i miei genitori, mio nonno, mio zio… Erano tutti dei grandi musicisti, anche se sono sempre rimasti fuori della scena professionale…

E per la chitarra blues, in particolare, sempre oltre a B. B. King, chiaramente?

Jimi Hendrix, Stevie Ray Vaughan, Albert King, Albert Collins, Freddie King: sono loro i miei idoli!

Raccontami del processo di lavorazione del tuo primo album, “It’s My Guitar”...

L’ho registrato in solitaria, nel mio home studio qui a McComb: ho suonato ogni strumento che senti nelle undici canzoni raccolte al suo interno…

Degli ultimi due - “The Mississippi Blues Child” e “Knock A Hole In It” - che vuoi dirmi?

Non è andata nello stesso modo: li ho incisi con la mia band a Jackson, Mississippi, tra le mura degli studi della Malaco Records, la label che li ha pubblicati...

Dimmi dei brani...

Beh, ognuna delle tre produzioni raccoglie canzoni scritte in tempi recenti, così come brani più datati... Parte di questi ultimi, per dire, risalgono addirittura a fine anni Novanta… Calcola che ora come ora sto lavorando al mio quarto album e, come negli altri tre, figureranno anche canzoni il cui embrione ha preso forma una ventina di anni fa…

In “Knock A Hole In It” troviamo la tua versione di “Little Wing”...

È stato un onore per me poter registrare quel brano di Hendrix: non è così semplice ottenere il via libera da chi ne detiene i diritti…

Hai preso parte alle riprese di “Get On Up - La storia di James Brown” (Usa, 2014), un film di Tate Taylor co-prodotto da Mick Jagger…

È stata un’esperienza straordinaria: ho vestito i panni di Les Buie, uno dei chitarristi di Mr. Brown.

Vuoi anticipare qualche dettaglio del tuo quarto disco?

Rispetto agli altri sarà più soul oriented…

Quando prevedi la pubblicazione?

Non prima della prossima primavera…

 

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