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STATI UNITIL'armonia della differenza secondo Kamasi Washington

16.10.17 - 14:00
Il sassofonista losangelino realizza un piccolo capolavoro con questo Ep di sei tracce, nelle quali c'è tutta la sua filosofia musicale
L'armonia della differenza secondo Kamasi Washington
Il sassofonista losangelino realizza un piccolo capolavoro con questo Ep di sei tracce, nelle quali c'è tutta la sua filosofia musicale

LOS ANGELES - Non nasce come un lavoro pensato prettamente per la forma-disco "Harmony of Difference", seconda opera del sassofonista losangelino Kamasi Washington.

È nato come commento sonoro alle opere visive della sorella Amani, esposte al Whitney Museum di New York, che attraverso graduali sovrapposizioni davano forma a un viso astratto. Washington procede sostanzialmente nello stesso modo: nelle prime cinque tracce (con nomi che sono tutto un programma come "Desire", "Humility", "Knowledge", "Perspective" e "Integrity") la band, composta da eccellenti strumentisti, delinea temi e li svolge, contaminandoli con sonorità prese dal funky, dal tropicalismo e dall'r&b/soul. Il tutto si fonde nella maestosa suite finale, "Truth", summa in 13 minuti e mezzo del suo pensiero artistico. Washington non è un padre-padrone: ha saldamente in mano le redini del gruppo e sa dove vuole andare a parare, ma lascia (giustamente) spazio di espressione ai singoli componenti. Il suo merito più grande, al di la della sua abilità di esecutore, è la grande maestria come arrangiatore e compositore: un "architetto sonoro", cosa che lo avvicina a un certo Quincy Jones.

Tecnicamente "Harmony of Difference" è un Ep, anche se di una durata non molto inferiore a un qualunque disco indie. Parlo di "indie" non a caso: pur essendo jazzista di grandissima preparazione e diciamo anche classico nella forma e nei contenuti, c'è qualcosa nelle composizioni di Washington che lo toglie dalla scena canonica e lo avvicina ad altri ambienti. Contribuirà a questa impressione sapere che ha debuttato su disco con Kendrick Lamar in "To Pimp a Butterfly", o essere consapevoli che questo splendido disco, molto più agile e immediato del gigantesco triplo di debutto "The Epic", uscito due anni fa, è stato pubblicato da Brainfeeder, l'etichetta di gruppi come Flying Lotus, Thundercat, Lapalux e altri.

Washington sarà a Zurigo il 1° novembre per il Jazznojazz Festival: un'occasione unica per ammirare dal vivo quello che, forse, potrebbe diventare il più grande jazzista della sua generazione.

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