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“It takes Two”, e la terapia di coppia si fa con il joypad

GAMES“It takes Two”, e la terapia di coppia si fa con il joypad

28.04.21 - 12:16
La nuova avventura cooperativa di Hazelight Studios, tenta di ricucire un divorzio annunciato. Ma sarà anche divertente?
Hazelight Studios/Electronic Arts
“It takes Two”, e la terapia di coppia si fa con il joypad
La nuova avventura cooperativa di Hazelight Studios, tenta di ricucire un divorzio annunciato. Ma sarà anche divertente?

STOCCOLMA - Oggigiorno nel mondo dei videogiochi commerciali di alto livello le voci davvero originali si contano sulle dita di un paio di mani.

Fra queste c'è sicuramente la Hazelight Studios, del regista tradottosi game designer Josef Fares (quello di “Jalla! Jalla!”) e ormai specializzatasi in prodotti di un certo tipo, dall'accento cinematografico e incentrati sull'aspetto cooperativo.

Un approccio, questo, che torna anche nel recente “It takes two” che segue a ruota l'originale – ma non troppo convincente – “A Way Out”, simulatore di fuga dal carcere di una coppia di malviventi.

Il nuovo gioco di Fares e soci, abbandona le atmosfere da serie tv per tuffarsi nell'animazione per raccontare, in maniera nemmeno troppo metaforica, un divorzio. I genitori della piccola, e triste, Rose si troveranno tramutati in bambolotti e – lungo il corso del gioco – dovranno collaborare per superare una lunga serie di sfide e riparare, si spera, la loro unione.

La chiave di lettura è un mix fra la parte più introspettiva di Pixar e l'estetica pupazzosa dei grandi classici in stop motion (da “Coraline“ fino a ”Tim Burton” passando per "La mia vita da Zucchina"). Il risultato, a colpo d'occhio, è coerente ma non manca di zoppicare - qua e là - per quanto riguarda la parte narrativa e di gioco.

È un po' una caratteristica di Fares e del suo team svedese, quella di perdere un po' le redini di quello che sta succedendo sullo schermo.

“It Takes Two” risponde bene ai comandi, è disegnato in maniera arguta (sebbene non sempre) ma non lesina problemi di tono e di disordine generale. Tratta la materia, interessante e impegnativa, in maniera riduttiva e spesso non convincente. 

Anche il suo elemento centrale, il giocare cooperativo, spesso funziona ma a volte lascia volentieri quella voglia di qualcosa di più. Insomma, per Hazelight e Fares è un promettente passo nella giusta direzione, ma di strada da fare ce n'è ancora un po'.

VOTO: 8

“It takes Two” è disponibile per Playstation (versione provata), Xbox e Pc Windows. Lo abbiamo recensito con una copia gentilmente fornitaci da Electronic Arts.

ZAF

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