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LUGANOManuela Mollwitz espone nello spazio Le Chic

01.06.15 - 07:59
Nella una nuova realtà “Le Chic”, in via degli Albrizzi a Lugano, giovedì 21 maggio alle ore 18.00 debutta la personale dell’artista Manuela Mollwitz
Manuela Mollwitz espone nello spazio Le Chic
Nella una nuova realtà “Le Chic”, in via degli Albrizzi a Lugano, giovedì 21 maggio alle ore 18.00 debutta la personale dell’artista Manuela Mollwitz

LUGANO - Una prima assoluta per “Le Chic” che, nella visione di unire un percorso di coaching alla consulenza in fatto di stile e comunicazione, avvia il progetto di raccontare l’arte in modo diverso, ovvero come “l’artista racconta se stesso”.

Per l’occasione abbiamo intervistato la pittrice e scultrice Manuela Mollwitz che ci ha raccontato la sua passione.

Da quando ti senti artista?
Da sempre. Ricordo che già alle scuole elementari amavo immensamente disegnare, era la cosa che riuscivo a fare meglio. Mi viene in mente un episodio: un giorno avevo realizzato un acquarello e un bambino me lo ha rovinato disegnandoci sopra; quella sorta di “invidia” mi ha fatto capire che probabilmente quella poteva essere la mia strada.

Quando hai deciso di trasformare questa passione nel tuo lavoro?
E’ successo tardi. Durate l’adolescenza non avevo una grande autostima e non pensavo di potercela fare. Ho vissuto in Germania fino al 1986 dove ho sempre seguito corsi di fotografia e pittura; volevo fare una scuola a livello professionale ma la paura di fallire era forte; mi ero anche informata ma ci volevano dei book professionali e io, invece, avevo solo i miei bozzetti.
Avendo una formazione come educatrice, ho lavorato come bambinaia presso una casa di artisti, in seguito sono andata a Milano e ho lavorato come modella; passavo sempre davanti all’accademia di Brera e sentivo che era lì che avrei dovuto stare. Iniziare un percorso dedicato all’arte quando non sei più una ragazzina presta il fianco a molti commenti e pochi sostenitori; sono però certa e oggi lo dimostro che una grande passione vince, è la vita che trionfa.

Cosa ami dipingere?
Ho iniziato con il tema dei Sultani per un’opera che mi era stata commissionata. Mi sono appassionata alla loro storia: i turchi, la loro potenza, la loro forza; ho sviluppato molto questo tema.
Amo poi il nudo femminile: il corpo è molto figurativo, materico, non piatto; racconto il ruolo della donna nella società, che ha regole e riti spesso imposti da una cultura maschile. E’ una cultura forte che a volte, anziché integrarsi con il femminile, tende a sopraffarlo. Questa sopraffazione è uno dei miei temi. Oggi se rivedo certi dipinti mi riconosco solo in parte: sono diventata forte, sicura, guerriera.

Anche i cavalli sono un soggetto che ami dipingere.
Mi trovavo a St. Moritz, era inverno, il lago era ghiacciato e c’era una partita di polo sulla neve; ho visto questo cavallo accelerare, correre, il fumo dalle narici, la neve che aleggiava attorno lui, spinta dal movimento, l’energia che sprigionava: ho trasportato tutto quelle emozioni sulla tela.
Ancora oggi i cavalli sono la parte più importate della mia arte e della mia vita.

Sei anche scultrice. Come è avvenuto il passaggio dalla tela alla materia?
Vedo la mia pittura molto differente dalle mie opere scultoree. La scultura è un arte più faticosa, tridimensionale. Ho iniziato con un corso a Rancate, presso una fonderia: doveva durare due mesi e oggi sono otto anni che vivo questa avventura, è’ stato un bel percorso; a volte studio prima il progetto, altre volte nasce strada facendo; amo molto le superfici lisce, pulite, ben definite e amo molto i dettagli.
Le opere saranno visibili, dal lunedì al venerdì, fino al 25 giugno presso lo spazio “Le Chic” in via degli Albrizzi a Lugano.

Redazione: fashionchannel.ch – Fashion editor: Valentino Odorico


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