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LUGANONon ho mai smesso di chiedere una porta

26.04.17 - 06:00
Dilva, 63 anni, si racconta con il suo compagno Danilo. «Innamorarmi e poter vivere la nostra relazione»
L'ideatorio-USI
Non ho mai smesso di chiedere una porta
Dilva, 63 anni, si racconta con il suo compagno Danilo. «Innamorarmi e poter vivere la nostra relazione»

LUGANO - Ci sono dei sogni, che anche se coltivati a lungo, con tenacia e perseveranza, non trovano possibilità per realizzarsi. Quando si vive in un istituto per persone con disabilità, sono molti i sogni che vanno dimenticati. Ma forse, non è l’istituto, forse è la disabilità stessa che non permette ai sogni di esistere e avverarsi? Non lo so. So però che non ho mai smesso di crederci. Di chiedere.

Di cercare di spiegare il perché. Un sogno era semplice, il più grande: volevo avere una porta. Mi chiamo Dilva, ho 63 anni, e dopo tanti anni di relazione, io e il mio compagno possiamo finalmente stare insieme, quando lo decidiamo noi, in un luogo che è nostro, intimo. E questo grazie ad una semplice porta che prima non c’era. Un porta in più, nella parete che divide le nostre stanze e le rende comunicanti. Ora, basta aprirla, e per noi, si apre quello che immaginiamo sia la vita intima quotidiana di chiunque. Potersi scambiare una carezza, parlare in privato, piangere e ridere insieme. Addormentarci vicini, mano nella mano.

L'esposizione Tu!, organizzata da L'ideatorio dell'Università della Svizzera italiana in collaborazione con Pro Infirmis Ticino e Moesano, è aperta a Villa Saroli a Lugano i pomeriggi di venerdì, sabato e domenica fino al 7 dicembre. Maggiori informazioni qui

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