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SPAZIOIl primo modello realizzabile di motore a curvatura

06.04.21 - 11:23
Due fisici hanno proposto un nuovo tipo di propulsione a curvatura che non dovrebbe infrangere le leggi della fisica
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Il primo modello realizzabile di motore a curvatura
Due fisici hanno proposto un nuovo tipo di propulsione a curvatura che non dovrebbe infrangere le leggi della fisica

La propulsione a curvatura, idea nata dalla mente degli autori di fantascienza ma che ha affascinato a lungo anche gli scienziati, è un tipo particolare di spinta che dovrebbe permettere i viaggi interstellari abbattendo la barriera della velocità della luce. Oggi, due fisici teorici di Applied Physics, un gruppo indipendente di scienziati, ingegneri e inventori che consigliano governi e aziende su scienza e tecnologia, hanno proposto il primo modello fattibile di motore a curvatura per un veicolo spaziale che non dovrebbe infrangere nessuna delle leggi della fisica attualmente conosciute. Lo studio è stato descritto sulla rivista Classical and Quantum Gravity.
In linea teorica, un motore a curvatura permetterebbe alle astronavi di viaggiare a velocità super-liminali, cioè superiori a quella della luce, grazie a un meccanismo che non spinge effettivamente il velivolo in avanti, ma deforma lo spazio-tempo creando una distorsione che abbrevia la distanza da percorrere. Questo tipo di propulsione è stata proposta per la prima volta agli inizi degli anni ’90 dal fisico teorico messicano Miguel Alcubierre. Il problema della propulsione di Alcubierre è che richiede una particolare forma di “energia negativa” che è impossibile da ottenere secondo le leggi della fisica oggi note.
Il nuovo modello teorizzato dai fisici di Applied Physics, Alexey Bobrick e Gianni Martire, propone una soluzione alternativa per superare il problema dell’energia negativa. Secondo i due scienziati, infatti, sarebbe possibile abbandonare l’impiego di energia negativa realizzando comunque un motore a curvatura, anche se più lento di quello immaginato. «Siamo andati in una direzione diversa rispetto alla NASA e ad altri. La nostra ricerca ha dimostrato che in realtà ci sono molte altre classi di motori a curvatura nella relatività generale», ha affermato Bobrick.
Il punto fondamentale del nuovo studio è che l’energia negativa non sarebbe necessaria per la propulsione a curvatura, ma lo sarebbe un campo gravitazionale con una elevata potenza. In effetti, la gravità deformerebbe lo spazio-tempo in modo tale che il passare del tempo all’interno e all’esterno di una bolla di curvatura generata dal propulsore superluminale sarebbe significativamente diverso. Il problema però risulterebbe risolto solo in parte perché la quantità di massa necessaria per produrre un effetto gravitazionale consistente sullo spazio-tempo sarebbe almeno delle dimensioni di un pianeta.
La ricerca, inoltre, ha fatto una scoperta interessante per quanto riguarda la forma del motore a curvatura. Se questo infatti avesse la forma di un vaso con un’altezza e una larghezza maggiore avrebbe bisogno di meno energia rispetto ad un vaso lungo e sottile. Tuttavia, gli scienziati hanno ammesso che per il momento non si dispone ancora della tecnologia per realizzare un vero e proprio propulsore a curvatura, ma le conoscenze acquisite lasciano ben sperare sul fatto che un giorno tale concept possa effettivamente essere messo in pratica.
«Anche se non possiamo ancora superare la velocità della luce, non ne abbiamo bisogno per diventare una specie interstellare. La nostra ricerca sulla propulsione a curvatura ha il potenziale per unirci tutti», ha dichiarato Martire.

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