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STATI UNITISpaceX vuole costruire aeroporti spaziali galleggianti

14.08.20 - 06:00
Da queste basi partirà la Starship per tentare di raggiungere Marte ma anche altri mezzi per i voli ipersonici terrestri
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SpaceX vuole costruire aeroporti spaziali galleggianti
Da queste basi partirà la Starship per tentare di raggiungere Marte ma anche altri mezzi per i voli ipersonici terrestri

SpaceX, la compagnia spaziale di Elon Musk, sta assumendo ingegneri per occuparsi della costruzione di porti spaziali galleggianti. Queste strutture serviranno da piattaforme di decollo e atterraggio per la Starship, la nave spaziale di prossima generazione che porterà l'uomo sulla Luna e su Marte. Ma non solo. Sono infatti previste anche missioni per i voli ipersonici terrestri, che in prospettiva dovrebbero portarci più o meno ovunque sulla Terra in un’ora al massimo.

A dare la notizia di questa futuristica realizzazione è stato lo stesso Musk sfruttando e commentando un post del sito specializzato SpaceXfleet.com, che aveva scovato un annuncio di lavoro in cui si cercano due “offshore operations engeneer” per la sede di Browsnville, meglio noto come sito di lancio e sviluppo di Boca Chica, o anche SpaceX South Texas.

L’annuncio spiega che le risorse dovranno lavorare come parte di un team di ingegneri e tecnici che progettino e costruiscano “un sito di lancio missilistico offshore”. Come ha poi confermato Musk su Twitter lo scorso 16 giugno: “SpaceX sta costruendo aeroporti spaziali galleggianti per Marte, la luna e i viaggi ipersonici intorno alla Terra”.

Ovviamente non si tratterà solo di piattaforme di lancio, ma anche di atterraggio, esattamente come avviene oggi con le chiatte oceaniche di recupero del Falcon 9, battezzate “Of course I still love you” e “Just Read the Instructions”.

I tempi sono lunghi, anche perché la compagnia deve prima completare il suo ambizioso razzo Starship, che dovrebbe accompagnarci nell’esplorazione dello Spazio profondo e si spera possa portare l’uomo su Marte. Per non parlare degli altri mezzi destinati ai voli ipersonici, ovvero quelli in grado di spingersi a velocità cinque volte Mach 1, e dunque capaci di farci raggiungere qualsiasi punto sulla Terra in meno di un’ora.

Nella visione di Musk, poi, questi spazioporti galleggianti dovrebbero essere collegati alla terraferma da una serie di treni ultraveloci hyperloop, non si sa ancora se sotterranei o sopraelevati, in grado di spostare merci, rifornimenti e passeggeri.

Ad ogni modo, semmai vedranno la luce, gli aeroporti spaziali galleggianti sarebbero molto utili perché abbatterebbero alcuni rischi legati a questo tipo di missioni. Ad esempio, non occorrerebbe occuparsi degli aspetti della sicurezza per le zone circostanti e dei livelli di rumore, come dimostrano proprio le chiatte che recuperano Falcon 9.

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