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STATI UNITIWhatsApp: una “falla” che permette di sapere con chi chatti

05.01.18 - 11:43
Lo sviluppatore Robert Heaton ha creato uno script per Chrome dedicato alla versione web
WhatsApp: una “falla” che permette di sapere con chi chatti
Lo sviluppatore Robert Heaton ha creato uno script per Chrome dedicato alla versione web

NEW YORK - Whatsapp è l’app di messaggistica più utilizzata. Ce ne sono state tante dopo di lei, anche più funzionali, ma nessuna è riuscita a scalzare Whatsapp. Eppure Whatsapp di difetti ne ha tanti, che altre app della stessa tipologia hanno corretto. Non si può usare su più dispositivi contemporaneamente ed è indissolubilmente legato ad un numero telefonico sono due delle carenze più eclatanti. Ma anche la scarsa attenzione che viene riservata alla privacy dei propri utenti costituisce un grosso problema.

Lo sviluppatore Robert Heaton ha creato uno script per Chrome dedicato alla versione web di Whatsapp. Questo script permette di monitorare ad intervalli regolari la presenza online dei propri contatti.

Uno strumento in apparenza innocuo. Whatsapp tra le sue pecche ha quella di non permettere a chi è online di nascondere il suo stato, quindi si tratta di un dato che non si può occultare: quando sei online i tuoi contatti lo sanno. Lo script creato da Heaton non sembrerebbe fare nulla di strano alla fine dei conti. Ma questo strumento, apparentemente inoffensivo, è in realtà un invasivo strumento che viola la nostra privacy.

Osservando regolarmente le abitudini di utilizzo di un contatto, è possibile ricevere tutta una serie di informazioni sulla persona che si sta spiando. Si può ad esempio sapere quando la persona va a dormire e quando si sveglia. Da un’analisi incrociata dei dati di utilizzo di diversi utenti poi è possibile stabilire eventuali connessioni: se infatti due contatti accedono all’app nello stesso momento ripetutamente durante la giornata si può ragionevolmente pensare che stiano chattando tra di loro.

Si tratta ovviamente di ipotesi estreme e basate su congetture. Servono però a sottolineare come questa fastidiosissima funzione dell’app non si limita ad essere una seccatura per chi vorrebbe collegarsi all’app in maniera più discreta ma potrebbe potenzialmente diventare uno strumento di controllo delle proprie abitudini e perfino delle proprie relazioni con altri contatti.

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