Per Pechino, si tratta di «proteggere i cittadini nel ciberspazio». I critici, però, temono un ampliamento della sorveglianza tramite riconoscimento facciale
PECHINO - Un Grande Fratello che amplia il suo controllo tentacolare o uno Stato che tenta di tutelare i propri cittadini su internet? Oggi entra in vigore in Cina la normativa che prevede che i volti degli utenti dei servizi di telefonia mobile siano scannerizzati per verificarne l’identità.
La normativa prevede che, alla conclusione di un nuovo contratto telefonico o dati, il volto del titolare sia scannerizzato per verificare che la sua identità corrisponda con quella indicata sul suo documento. Ora, chi firmava un contratto telefonico doveva già presentare un documento ed essere fotografato.
Per Pechino, si tratta di un modo per «proteggere i legittimi diritti e interessi dei cittadini nel ciberspazio». I difensori dei diritti umani, tuttavia, ritengono che la mossa rappresenti un ulteriore passo verso un controllo capillare della popolazione. La Cina impiega già in maniera estesa il riconoscimento facciale per sorvegliare gli spazi pubblici.